Mareno di Piave. Attiravano gli uccelli nel giardino di casa con dei dispositivi vietati e poi li uccidevano: maxi multa per due bracconieri

Il materiale sequestrato ai due bracconieri
MARENO DI PIAVE (TREVISO) - Sparavano agli uccelli dal portico di casa: fermate due persone. Proseguono le operazioni di monitoraggio e contrasto alla caccia illegale nel...

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MARENO DI PIAVE (TREVISO) - Sparavano agli uccelli dal portico di casa: fermate due persone. Proseguono le operazioni di monitoraggio e contrasto alla caccia illegale nel territorio da parte del Corpo di Polizia della Provincia di Treviso: negli ultimi mesi gli agenti hanno individuato e fermato due bracconieri a Mareno di Piave, in località Campagnole, che abbattevano specie protette di uccelli attirandoli nel giardino di casa con dispositivi illeciti. Nello specifico, hanno ucciso un pettirosso, un fringuello e un codirosso al momento del sequestro. «L'attenzione al contrasto del bracconaggio e degli illeciti contro la fauna selvatica è una priorità per le donne e gli uomini che compongono il Corpo di Polizia dell'Amministrazione Provinciale di Treviso – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – a loro un grande plauso per l'operato e per tutte le attività di monitoraggio e prevenzione».

Avvertiti gli spari, appostamenti e monitoraggi per fermare i bracconieri

La Polizia provinciale ha avviato le ricerche e gli appostamenti in prossimità della casa isolata in cui agivano i due uomini dopo aver udito, nel corso delle consuete attività di monitoraggio, numerosi spari provenire da quella precisa zona. Gli agenti hanno colto in flagranza di reato i bracconieri che, per attirare gli uccelli nel giardino della casa, utilizzavano un dispositivo di richiamo acustico vietato dalla legge, per poi abbatterli sparando da una rete ombreggiante posta sulla parete del portico chiuso adiacente all'edificio.

La multa

I due bracconieri sono stati fermati e sanzionati dalla Polizia provinciale non solo per l'utilizzo del richiamo acustico, ma anche per abbattimento di fauna selvatica protetta e per mancanza della documentazione necessaria per svolgere l'attività venatoria. 

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Il Gazzettino