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CINTO EUGANEO - Grande risultato dei Carabinieri forestali che alle prime luci dell’alba di domenica 18 aprile hanno colto in flagranza il responsabile del laccio scoperto da un escursionista nella zona di Pedevenda, sul versante sud del Monte Venda.
Il fatto era stato denunciato sabato ai Forestali di Montegrotto e subito, in collaborazione con i colleghi di Monselice, sono partiti gli appostamenti che all’indomani mattina hanno documentato l’azione di un 75enne della zona mentre sistemava e rinforzava un laccio metallico posizionato in corrispondenza di un ulivo. L’azione inconfutabile ha subito consentito di attribuire le intenzioni criminali all’uomo che, sorpreso dai militari, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità.
Nelle vicinanze c’era ancora un volpe morta in avanzato stato di decomposizione che è stata sotterrata sul posto. I veterinari determineranno se la morte sia sopraggiunta per soffocamento.
Per ora le contestazioni al bracconiere sono quelle di utilizzo di mezzi di caccia non consentiti all’interno dell’area protetta del Parco dei Colli Euganei, nonché il tentativo di uccisione di animale, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi proprio se verrà dimostrato il nesso tra la morte della volpe e il laccio metallico. I Forestali comunque escluderebbero che l’intento dell’uomo fosse quello di catturare la lupa Cecilia, probabilmente voleva solamente tutelare il proprio orto poco distante.
«Da quando è stata accertata la presenza del lupo sui Colli Euganei - spiegano i Forestali - i servizi di perlustrazione, anche notturni, si sono intensificati poiché l’obiettivo è quello di garantire la massima azione di salvaguardia e tutela a quest’esemplare particolarmente protetto che, stando alle fonti a disposizione, non si è ancora potuto appurare con certezza se presenti altri esemplari».
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