Bracconaggio: nei guai cacciatori che abbattono oche selvatiche e ristoratore che cucina selvaggina

Cacciatore e il suo carico di selvaggina
VENEZIA  - Due cacciatori sorpresi ad abbattere un'oca selvatica, specie protetta dalla legge, e altre due persone denunciate per detenzione di cartucce senza la licenza,...

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VENEZIA  - Due cacciatori sorpresi ad abbattere un'oca selvatica, specie protetta dalla legge, e altre due persone denunciate per detenzione di cartucce senza la licenza, tutti nella Laguna nord di Venezia; inoltre, denunciati i proprietari di un ristorante in provincia di Venezia in quanto sorpresi a cucinare esemplari di fauna selvatica all'interno del locale. È il bilancio dei controlli effettuati nelle scorse settimane nel delta del Po e nella Laguna di Venezia da parte dei Carabinieri forestali del Soarda e del nucleo Cites in collaborazione con i volontari della Lipu, che operano nel contesto della campagna #stopbracconaggio finanziato dal progetto Life Abc e dal progetto sostenuto dalla Fondazione Oak. Durante i controlli effettuati nella Laguna nord di Venezia, i militari hanno sorpreso e denunciato due cacciatori che abbattevano, all'interno di un'azienda faunistico-venatoria, un esemplare di oca selvatica, una specie protetta dalla legge. Dopo aver ucciso l'animale, l'hanno riposto dentro a un sacco e nascosto nella vegetazione vicino al capanno. Ma i militari, dopo una breve ricerca, sono riusciti a recuperarla e a incriminare i due soggetti.

Ristoratore nei guai

In un'azienda privata, invece, i Carabinieri forestali hanno denunciato due persone che detenevano 9.700 cartucce da caccia senza la licenza necessaria che viene rilasciata dall'Autorità di pubblica sicurezza. Infine, sempre in provincia di Venezia, i militari hanno denunciato i proprietari di un ristorante perché sorpresi a cucinare diversi esemplari di avifauna selvatica all'interno del locale, dove sono state ritrovate 23 esemplari di alzavola, pronti per essere cucinati. «Il Delta del Po - dichiara Aldo Verner, presidente della Lipu-BirdLife Italia - continua ad essere al tempo stesso tra i luoghi più importanti d'Europa per la presenza di uccelli acquatici e uno dei peggiori tra i sette black spot del bracconaggio italiano elencati nel Piano nazionale d'azione. Abbiamo collaborato alle operazioni con i nostri volontari e ciò è motivo di grande soddisfazione». «Ai Carabinieri forestali del Soarda e del nucleo Cites - aggiunge - va il sentito ringraziamento per l'impegno come sempre profuso, e al ministero della Transizione ecologica, così come a tutte le istituzioni coinvolte, l'ennesimo appello ad agire, dando piena attuazione al Piano antibracconaggio. Ogni giorno che passa è un giorno di gravi perdite per la natura».

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Il Gazzettino