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PONTE NELLE ALPI - Sarà il braccialetto elettronico al polso a garantire, nel prossimo mese di settembre, lo svolgimento in totale sicurezza della storica sagra di Polpet di Ponte nelle Alpi. Con le cucine aperte. Dopo aver inviato formale richiesta di autorizzazione in Comune ed in particolare alla commissione pubblici spettacoli, Mauro Topinelli, anima del gruppo ‘90 che organizza l’appuntamento, spiega come funzionerà il sistema: «Ci ricordiamo ancora tutti nel 2017 il tremendo incidente a Torino durante la partita Juve-Real. Da quell’anno in poi abbiamo riorganizzato la sagra e attivato le politiche di safety e security per scongiurare che potesse succedere da noi un dramma così, abbiamo predisposto dei controlli al varco accessi e rafforzata la presenza del personale addetto alla sicurezza. Oggi possiamo dire che quella scelta e quegli investimenti ci tornano utili anche in periodo di pandemia. Infatti stiamo testando un sistema di rilevamento presenza e temperatura corporea in tempo reale da installare al varco d’accesso alla sagra, siamo pronti a formare il personale addetto per l’eventuale controllo del green pass e in più abbiamo attivato un’applicazione per la prenotazione del tavolo e il pagamento con sistema elettronico». Il braccialetto funzionerà come i sistemi anti-taccheggio. E in questo modo gli organizzatori avranno sotto controllo in qualsiasi momento non solo il numero di chi entra ed esce dai varchi già sperimentati, appunto, dal 2017, ma anche la consistenza delle presenze in ciascuna delle tre zone - ristorazione, concerti, ballo – in cui lo spazio della sagra sarà diviso. Insomma: la sagra di Polpet, annullata lo scorso anno per l’emergenza sanitaria, si farà. Nel segno di ogni tipo di sicurezza e con tutte le garanzie anti-Covid. La decisione degli organizzatori arriva dopo più di un mese di attente valutazione sull’andamento dell’epidemia.
COVID FREE
Così hanno ufficialmente deciso di attivare l’iter per l’organizzazione della sagra 2021. «Noi volontari del Gruppo 90 a giugno avevamo deciso che era giusto almeno provare a ripartire – riferisce Topinelli - ma prima di farlo era meglio capire bene cosa volesse dire in termini organizzativi, ecco perché abbiamo valutato con attenzione tutte le disposizioni, abbiamo seguito degli incontri e preso spunto dai colleghi organizzatori distribuiti in tutta la Regione che hanno, prima di noi, deciso di ripartire».
Il Gazzettino