Braccialetto elettronico: prima volta nella Marca a un noto commercialista

Braccialetto elettronico: prima volta nella Marca a un noto commercialista
TREVISO - Il braccialetto elettronico sbarca per la prima volta a Treviso. A richiederlo è stato il giudice Francesco Sartorio nel processo per direttissima a carico di un noto...

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TREVISO - Il braccialetto elettronico sbarca per la prima volta a Treviso. A richiederlo è stato il giudice Francesco Sartorio nel processo per direttissima a carico di un noto commercialista di Mogliano arrestato dai carabinieri di Treviso. Un provvedimento che di certo rappresenta una novità, non solo per la Marca, e che dovrebbe trasformarsi da eccezione a regola nel momento in cui un giudice, convalidato l'arresto, decida di applicare all'imputato la misura degli arresti domiciliari.




A stabilirlo è il recente decreto 146 svuota-carceri, convertito in legge il 21 febbraio dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. In altre parole se prima il giudice nel disporre i domiciliari lo prescriveva solo se necessario, ora dovrebbe accadere l'esatto contrario. Il braccialetto elettronico altro non è che un dispositivo collocato alla caviglia o al polso capace di inviare impulsi radio a un'unità di sorveglianza locale (Smu), simile a una radiosveglia, installata nell'abitazione della persona sottoposta agli arresti domiciliari che, grazie a una linea telefonica, invia segnalazioni alla centrale operativa di Telecom Italia, che gestisce la manutenzione dell'intero sistema.



ll primo trevigiano a sperimentarlo dovrebbe essere proprio il 46enne finito in manette per violenza privata nei confronti della cognata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.



L'uomo, separato dalla moglie con la quale ha un rapporto conflittuale, avrebbe tentato di bloccare la cognata mentre stava uscendo dalla sua abitazione in auto con la figlia e l'avrebbe buttata fuori dalla sede stradale. La vittima ha poi chiamato il 112 e i carabinieri, dopo aver rintracciato l'uomo, lo hanno fermato per un controllo. Lui, secondo l'accusa, sarebbe ripartito con l'auto urtando il capo equipaggio e ferendolo a una mano. Così è scattato l'arresto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino