Botte di Capodanno, ipotesi aggressione tra ragazzi della Roma bene e coetanei trevigiani

Cortina durante le Feste
CORTINA D'AMPEZZO - Si allungano i tempi delle indagini sulle due aggressioni a Cortina d'Ampezzo. Per quanto riguarda la prima avvenuta nella notte di Capodanno al...

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CORTINA D'AMPEZZO - Si allungano i tempi delle indagini sulle due aggressioni a Cortina d'Ampezzo. Per quanto riguarda la prima avvenuta nella notte di Capodanno al Janbo e finita con un secchio del ghiaccio tirato in testa a una delle vittime gli inquirenti stanno aspettando la documentazione medica dell'ospedale di Roma, dove i ragazzi hanno scelto di farsi curare e operare, per inquadrare meglio le ipotesi di reato.

DUE EPISODI DISTINTI
Mentre la seconda consumata per le vie di Cortina qualche giorno dopo sembra meno grave (10 giorni di prognosi) ed è probabile che finirà davanti al giudice di pace.
In quest'ultima, tuttavia, non sono ancora stati individuati con certezza i protagonisti della vicenda. Si tratta di due episodi distinti causati da gruppi di persone diverse. Nel primo una lite tra 15enni romani, nel secondo un'apparente aggressione subita da alcuni ragazzi trevigiani a opera di coetanei residenti nella capitale. Il filo rosso che lega i due fatti è l'appartenenza, di alcuni protagonisti della vicenda, alla Roma bene. Figli di politici e dottori. Ma anche amanti di un certo ambiente come quello degli ultras della Lazio. Anzi, uno di loro avrebbe frequentato per un certo periodo anche Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, ex capo ultras della Lazio freddato con un colpo di pistola al parco degli Aquedotti il 7 agosto 2019.

LA GRAVITÀ DELLE LESIONI
I profili delle persone presenti alle aggressioni di quattro mesi fa sono stati delineati ma le indagini sono a un punto fermo. Da una parte si vuole capire quanto gravi siano state le ferite riportate la notte di capodanno (pare che uno dei ragazzi abbia subito un intervento chirurgico facciale del valore di decine di migliaia di euro) ed è necessario ricevere la documentazione medica dell'ospedale. Dall'altra c'è un ragazzo di Treviso che ha sporto denuncia (a nome anche dei minorenni che erano con lui) raccontando di esser stato inseguito per le vie di Cortina d'Ampezzo e poi preso a cinghiate da un gruppo di romani, in cui avrebbe riconosciuto il figlio di un politico (Tancredi Antoniozzi). È lui, al momento, l'unico indagato.

IL COMMISSARIATO


Ma potrebbero esserci presto delle novità. Il commissariato di Cortina d'Ampezzo sta eseguendo ulteriori accertamenti per capire se sia stata un'aggressione o una rissa. Chiarire questo punto è fondamentale. Nel secondo caso, infatti, anche i trevigiani finirebbero nel registro degli indagati e da quel poco che è emerso durante le indagini la polizia si sarebbe convinta che non si sia trattato soltanto di un'aggressione. I due gruppi antagonisti si sarebbero provocati e insultati a vicenda per poi arrivare alle mani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino