Cucciolo di lupo in paese: auto lo investe e uccide a Borso del Grappa

Il cucciolo di lupo, investito da un’auto, era già in agonia quando i soccorritori lo hanno catturarlo
Lupo investito da un’auto in paese. Portato in fin di vita in una clinica veterinaria, l’animale, che aveva subìto gravi lesioni alla spina dorsale, è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lupo investito da un’auto in paese. Portato in fin di vita in una clinica veterinaria, l’animale, che aveva subìto gravi lesioni alla spina dorsale, è stato soppresso. Una decisione sofferta per i veterinari che avevano tentato di tutto per poterlo salvare. Ma quello schianto tremendo contro un’auto è stato fatale per il cucciolo procurandogli lesioni gravissime alla colonna vertebrale. Quel passaggio in paese, forse per ripararsi o per accaparrarsi un po’ di cibo, è costato la vita al povero lupetto che da qualche tempo assieme alla mamma si aggirava ai piedi del Grappa. Le lesioni subite, dopo essere stato investito, non gli avrebbero più permesso di tornare a vivere in un ambiente selvaggio e desolato. L’animale era stato trovato agonizzante in località Sant’Eulalia nel tardo pomeriggio della vigilia di Capodanno. Ad accorgersi della presenza del cucciolo è stato Fabio Dartora che segue il “Progetto Lupo” della Regione Veneto. «Dartora seguiva i movimenti di un lupo, tramite il radiocollare, che si aggirava da un paio di giorni in quella zona» spiega Stefano De Rui, coordinatore dei servizi Veterinari dell’Ulss 2. «Quello intercettato tramite il radiocollare era probabilmente la mamma del cucciolo che è rimasta sempre accanto al lupetto» continua De Rui. «L’animale è stato trovato più o meno in paese e aveva le zampe anteriori ferite».


I SOCCORSI
Così è scattata una vera e propria task force per catturare l’animale, nato nel marzo del 2019. Con il benestare da parte della dottoressa Calderola dell’ufficio Caccia della Regione e di Salvadori del Centro di recupero della fauna selvatica di Treviso, si è messo in moto il cinovigile dell’Ulss 2, Gianni Garbuio che dopo aver sedato l’animale lo ha trasportato immediatamente nella clinica veterinaria “Montello”. «Ancora non sapevamo che le ferite avevano lesionato in modo grave e soprattutto permanente la spina dorsale del cucciolo -continua De Rui- quindi l’ipotesi sarebbe stata di trasportarlo in una clinica di Bologna dove sarebbe stato sottoposto a un intervento chirurgico». Da un paio di giorni il lupo con la mamma si aggiravano di nascosto in paese forse in cerca di un riparo sicuro oppure di cibo. Mamma lupa è rimasta accanto al suo cucciolo fino al momento della cattura, probabilmente nascosta tra qualche casa o qualche cespuglio e ha visto il suo amatissimo lupetto andare via purtroppo per sempre. Non è la prima volta che in paese vengono avvistati dei lupi che vivono nella zona del monte Grappa.

SENZA SPERANZA

Per la bestiola però le speranze di sopravvivenza si sono subito affievolite quando dopo alcune radiografie sono stati riscontrate le lesioni alla colonna vertebrale. «Sfortunatamente era già del tutto compromessa -sottolinea il professionista- non avrebbe potuto più camminare, correre ma soprattutto vivere in un’ambiente come quello del branco e della montagna perché oltre ai danni alla colonna vertebrale sono state riscontrate lesioni incompatibili con le funzioni vitali dell’animale». Niente da fare dunque per lo sfortunato cucciolo che ha trascorso le ultime ore della sua vita agonizzante e straziato da dolori fortissimi agli arti anteriori e al resto del corpo. La sua sofferenza ha trovato fine quando i veterinari sono stati costretti a sopprimerlo. In realtà ad ucciderlo è stato quell’automobilista che dopo averlo investito non si è fermato per soccorrerlo. Avrebbe potuto semplicemente allertare i soccorsi e forse ci sarebbe stata una piccola speranza di salvezza e una storia a lieto fine.
Vera Manolli Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino