Lupo investito da un’auto in paese. Portato in fin di vita in una clinica veterinaria, l’animale, che aveva subìto gravi lesioni alla spina dorsale, è...
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I SOCCORSI
Così è scattata una vera e propria task force per catturare l’animale, nato nel marzo del 2019. Con il benestare da parte della dottoressa Calderola dell’ufficio Caccia della Regione e di Salvadori del Centro di recupero della fauna selvatica di Treviso, si è messo in moto il cinovigile dell’Ulss 2, Gianni Garbuio che dopo aver sedato l’animale lo ha trasportato immediatamente nella clinica veterinaria “Montello”. «Ancora non sapevamo che le ferite avevano lesionato in modo grave e soprattutto permanente la spina dorsale del cucciolo -continua De Rui- quindi l’ipotesi sarebbe stata di trasportarlo in una clinica di Bologna dove sarebbe stato sottoposto a un intervento chirurgico». Da un paio di giorni il lupo con la mamma si aggiravano di nascosto in paese forse in cerca di un riparo sicuro oppure di cibo. Mamma lupa è rimasta accanto al suo cucciolo fino al momento della cattura, probabilmente nascosta tra qualche casa o qualche cespuglio e ha visto il suo amatissimo lupetto andare via purtroppo per sempre. Non è la prima volta che in paese vengono avvistati dei lupi che vivono nella zona del monte Grappa.
SENZA SPERANZA
Per la bestiola però le speranze di sopravvivenza si sono subito affievolite quando dopo alcune radiografie sono stati riscontrate le lesioni alla colonna vertebrale. «Sfortunatamente era già del tutto compromessa -sottolinea il professionista- non avrebbe potuto più camminare, correre ma soprattutto vivere in un’ambiente come quello del branco e della montagna perché oltre ai danni alla colonna vertebrale sono state riscontrate lesioni incompatibili con le funzioni vitali dell’animale». Niente da fare dunque per lo sfortunato cucciolo che ha trascorso le ultime ore della sua vita agonizzante e straziato da dolori fortissimi agli arti anteriori e al resto del corpo. La sua sofferenza ha trovato fine quando i veterinari sono stati costretti a sopprimerlo. In realtà ad ucciderlo è stato quell’automobilista che dopo averlo investito non si è fermato per soccorrerlo. Avrebbe potuto semplicemente allertare i soccorsi e forse ci sarebbe stata una piccola speranza di salvezza e una storia a lieto fine.
Vera Manolli Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino