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BORGORICCO - Ventidue bancali di pellet contraffatti per un peso complessivo di 24 tonnellate sono stati intercettati e sequestrati l'altro giorno dagli agenti della Polizia locale della Federazione del Camposampierese. E' successo a Borgorico lungo la Sr308 Nuova strada del Santo.
I CONTROLLI
Gli agenti del Nucleo controllo mezzi pesanti hanno fermato un autoarticolato immatricolato in Bosnia proveniente dall'est Europa e diretto a Vigonza. Trasportava 22 bancali di pellet riportanti indebitamente il marchio ENplus®-A1, comprovante l'alta qualità del prodotto. A finire nei guai è stato l'autista, G.S. di 57 anni di origini bosniache.
Sulle 24 tonnellate di pellet sequestrato verranno fatte ulteriore analisi per verificare anche l'eventuale pericolosità del prodotto. Le operazioni di controllo, che hanno viste impegnate due pattuglie della Polizia Locale e la squadra di polizia giudiziaria, sono state coordinate dal vice comandante Filippo Colombara. A insospettire gli agenti circa la genuinità del carico è stata la mancata indicazione dei luoghi di destinazione o dei nomi delle imprese destinatarie del pellet sui documenti di trasporto, che poi doveva essere venduto al dettaglio già confezionato in sacchetti da 15 chili. L'etichettatura del prodotto presentava inoltre alcune difformità nelle indicazioni di legge: non era riportato l'obbligatorio nominativo del fabbricante, ma c'era solo una generica indicazione di una ditta slovena incaricata della distribuzione e le diciture in italiano riportavano diversi errori di ortografia. Da quanto ha ricostruito la Polizia Locale, la merce sarebbe stata prodotta fuori dalla Ue, in Bosnia. Le indagini sono ancora in corso per cercare di scoprire il luogo di fabbricazione e la destinazione della merce. Positivo il commento del comandante Antonio Paolocci: «Grazie ai controlli che mettiamo in campo nel complesso e difficile settore dell'autotrasporto e alla professionalità dei nostri agenti, abbiamo tolto dal mercato italiano tonnellate di merce contraffatta, potenzialmente pericolosa per l'ambiente e per la salute. In questo modo abbiamo anche tutelato la concorrenza tra le imprese del settore».
Il Gazzettino