Reti, guanti, distanziamento e gel: squadre salva-rospi in azione anche in pandemia

Squadre salva-rospi in azione
BORGO VALBELLUNA Dopo la sospensione forzata dello scorso anno a causa del Covid, è ripresa domenica l’attività del Gruppo Salvataggio Anfibi Belluno che ogni...

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BORGO VALBELLUNA
Dopo la sospensione forzata dello scorso anno a causa del Covid, è ripresa domenica l’attività del Gruppo Salvataggio Anfibi Belluno che ogni anno mette in salvo circa 10.000 anfibi. Il via delle operazioni a Molinello, in Comune di Borgo Valbelluna, uno dei siti tradizionali di intervento. Nell’attraversamento della strada alla ricerca delle pozze d’acqua nel periodo della migrazione per la riproduzione, molti anfibi rischiano infatti di essere schiacciati. E così in vista della prossima migrazione, il Gruppo si è rimesso all’opera per mettere in sicurezza rospi e rane collocando ai bordi delle strade le reti che impediranno agli animali di arrivare alla strada. In un secondo momento, tra i mesi di marzo ed aprile i volontari saranno impegnati in turni serali muniti di torcia e secchio per raccogliere e portare in salvo i preziosissimi alleati dell’ecosistema. 


LA MAPPA DEGLI INTERVENTI
Nella giornata sono stati dunque circa 20 i volontari che, nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid, hanno posizionato le barriere lungo la strada provinciale Madonna del Piave, all’altezza della cava di Molinello. E nei prossimi giorni analoga operazione sarà portata a termine a Rasai di Seren del Grappa e in località Punta Trifina di Ponte nelle Alpi. Grazie alle numerose collaborazioni tra volontari, alle operazioni di posa delle reti e di salvataggio degli anfibi si uniranno anche gli Eco Volontari dell’Unione Montana Feltrina e della associazione “Siamo tutti animali”. 
L’ATTIVITÀ
Nel corso del 2020, come ricordato, non è stato possibile effettuare gli interventi a causa del Covid-19 e la speranza del Gruppo è che gli anfibi schiacciati siano stati pochi visto che in quello stesso periodo anche il traffico aveva conosciuto una forte contrazione. L’attività di posa delle reti e di salvataggio viene svolta senza assembramenti e nel più scrupoloso rispetto delle norme igieniche perché i volontari indossano la mascherina, sono distanziati per poter coprire la maggior parte del percorso, usano guanti monouso che vengono cambiati anche più volte per turno e tutto il materiale, strettamente personale, viene disinfettato a fine serata per evitare di trasmettere parassiti o malattie tra gli anfibi. L’attività di quest’anno si è aperta nel segno del ricordo di Bepi Tormen: «Questa migrazione ci coglie con un velo di tristezza per la perdita del nostro amico e compagno di salvataggi – dice Michela Zatta - mancato improvvisamente l’autunno scorso lasciando un vuoto incolmabile tra noi volontari, abbiamo perso un amico, un mentore ed un grande esperto di anfibi e di fauna selvatica». 
I VOLONTARI
I volontari attivi in provincia di Belluno sono poco meno di 50 e il Gruppo ringrazia per l’ormai consolidato appoggio le amministrazioni comunali di Borgo Valbelluna, Ponte nelle Alpi e Seren del Grappa e il Gruppo Carabinieri Forestale di Belluno, Veneto Strade ed Anas. Questi i recapiti per chi vuole diventare un volontario rospista: Isabella per la Sinistra Piave (349/4474104); Giuliana per Ponte nelle Alpi (329/1410122); Michela per Seren del Grappa e per le attività del gruppo (328/9204968); l’indirizzo mail è grupposalvataggioanfibibelluno@gmail.com. 

Giovanni Santin
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Il Gazzettino