Mira. Boom della ristorazione ma manca personale. Il gestore: «I giovani oggi vogliono un contratto assicurativo più che un lavoro»

MIRA - Ristorazione a rischio in Riviera del Brenta: il settore dopo la pandemia ha ripreso molto bene, ma scarseggiano le brigate di cucina. A lanciare l'allarme è...

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MIRA - Ristorazione a rischio in Riviera del Brenta: il settore dopo la pandemia ha ripreso molto bene, ma scarseggiano le brigate di cucina. A lanciare l'allarme è Cristian Minchio, noto ristoratore della Riviera del Brenta, co-titolare del ristorante e hotel di famiglia Villa Goetzen a Dolo.


«Mi chiedo quale futuro ha la ristorazione nella nostra area si chiede Minchio - se i giovani, anche quelli con una formazione adeguata del settore, non vogliono lavorare nel mondo del food». Dopo l'emergenza sanitaria legata al Covid, che per mesi ha costretto il settore della ristorazione a chiudere i locali e a sopravvivere solo con l'asporto, il settore ha ripreso con nuovo vigore, registrando per molti un vero e proprio boom.

CACCIA ALLE COMPETENZE

«Non c'è dubbio che il cibo, post pandemia, sia il settore che maggiormente abbia incrementato il fatturato effetto di una sorta di necessità di tutti nel voler riappropriarsi della libertà ludica che il cibo dona spiega il noto ristoratore. - Questo, associato alla mutazione del mondo della ristorazione, ha portato sì vigore e felicità ma ora ci si interroga sulle prospettive future legato alle competenze, quelle competenze che, grazie agli istituti professionali, alla volontà di crescita personale, al continuo tam-tam mediatico e social, dovrebbero garantire un futuro sereno ma che, ahimè e già da molto tempo, afferma Minchio - sta diventando un problema serio perché mancano figure professionali che intendano fare questo mestiere».
Nei social locali e attraverso il passaparola gli annunci di chi cerca personale, dai ristoranti alle pizzerie, comprese quelle unicamente da asporto, abbondano. «Sarò franco spiega Minchio sia a noi come ristorante ma anche ad altri colleghi, mancano proprio i curriculum da valutare. Non c'è neppure la possibilità di scegliere una figura più qualificata di un'altra, perché di figure proprio non ce ne sono».

I NODI

Un problema economico, di retribuzione è c'è qualcosa di più. «In parte può essere anche un problema remunerativo, quei pochi giovani che riesci a contattare chiedono una contratto assicurativo più che di lavoro spiega il titolare di villa Goetzen ma mancano soprattutto quelle figure, che vogliano far parte del mondo della ristorazione, perché manca principalmente la volontà e idea del lavoro stesso fatto di sacrifici e rinunce e che, associato a contratti del lavoro non adeguati, qualità di vita, costi della stessa, porta i giovani, e meno giovani, ad allontanarsi da questo settore sperando, magari, di trovar fortune attraverso social, freelance, fai da te o chi più ne ha più ne metta. Costantemente tra colleghi assistiamo ad incontri alla ricerca di personale e puntualmente ammette Minchio - ci si rimpalla la richiesta perché mancano curricula e domande di lavoro».


Di questo passo sembra essere a rischio tutto il settore gastronomico che è sempre stato un punto di forza dell'economia in Riviera. «Qualcuno dovrà pur cucinare, portar piatti o versar liquidi ad ospiti graditi che ludicamente e felicemente vogliono passare del tempo a degustar cibo spiega il noto ristoratore dolese - ragion per cui mi interrogo su quale sia il futuro del settore del cibo e su come si intenda proseguire istituzionalmente perché ci sono da organizzare brigate future che programmino e gestiscano un consono, continuativo e futuro servizio all'ospite». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino