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BADIA POLESINE - Il Comune prova a resistere al calo degli abitanti e gli ultimi dati confermano che alla fine del 2022 la città altopolesana è rimasta sopra la quota, non solamente simbolica, dei 10mila abitanti, un numero importante per Badia, che nel corso degli ultimi anni si è avvicinata a scendere sotto la doppia cifra. Al termine dell'anno da poco terminato, Badia Polesine ha contato 10.023 abitanti, un numero che permette al Comune di aprire il 2023 sopra il numero che da qualche tempo a questa parte si sta cercando di conservare.
IL BONUS RESIDENTI
«Devo dire che è un buon risultato perché il dato è pure frutto dell'azione condotta in questi anni attraverso il bonus residenti che ha permesso di attenuare gli effetti del calo», ha commentato nei giorni scorsi il sindaco Giovanni Rossi quando ancora l'ultimo dato in possesso era riferito a fine novembre, ma confermava comunque la permanenza sopra i 10mila abitanti. Il fenomeno del calo demografico riguarda molti centri, ma i numeri degli abitanti sono stati spesso oggetto di discussione, anche in sede di consiglio comunale.
«Una situazione prosegue il sindaco che ho riscontrato soprattutto negli anni passati, quando si perdevano abitanti nell'ordine di 90-100 l'anno, rispetto all'ultimo periodo coinciso con questa amministrazione comunale.
CASA DI RIPOSO
Restando in tema di casa di riposo, il vertice dell'ente di via San Nicolò, continua il lavoro per il piano industriale destinato alla Casa del sorriso. A distanza di alcune settimane dall'insediamento, il nuovo consiglio di amministrazione è all'opera per affrontare le prime scadenze, a cominciare dal piano, passando per l'arrivo di un nuovo direttore nella struttura. «Dobbiamo definire il passaggio relativo al direttore, ma abbiamo individuato la figura aggiorna Tommaso Zerbinati, confermato presidente per un secondo mandato : sarà in condivisione, come avevamo accennato in precedenza. Per quanto riguarda il piano industriale possiamo dire che è stato definito, ci sono diverse azioni, anche con l'obiettivo di sostenere le attività non caratteristiche dell'ente. Il piano è stato inviato alla Regione».
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Il Gazzettino