Venezia. Reati ambientali: «Bonus edilizi e fondi Pnrr nel mirino delle ecomafie»

Ecomafie puntano su bonus edilizi e fondi pnrr
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VENEZIA - «Il Veneto è un'area centrale per i reati ambientali, in particolare in questi anni di bonus edilizia: da qualche tempo abbiamo notato un incremento in materia di smaltimento illecito di rifiuti. In questo business si infilano sempre più spesso le organizzazioni criminali». Parole del generale Valerio Giardina, comandante dei carabinieri per la tutela ambientale e transizione ecologica, a margine della tre giorni di incontri dedicata alla cooperazione internazionale degli organi di polizia in materia di delitti ambientali. «Abbiamo in quest'area perché particolarmente sensibile su questa materia - spiega - una tre giorni di cooperazione di polizia per armonizzare le linee guida nelle metodologie investigative e creare maggior contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, che in materia ambientale non conosce confini. È fondamentale quindi creare le condizioni ottimali anche per le altre forze di polizia europee». Quali sono i principali pericoli? Il traffico transfrontaliero di rifiuti (in settimana sono state applicate nove misure cautelari, proprio sulla base di un'inchiesta dei carabinieri, nei confronti di soggetti e imprese che avevano scaricato 1.700 tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, nei boschi della Slovenia) è il principale. «Le organizzazioni criminali cercano di smaltire soprattutto strumenti per energie rinnovabili, si strutturano per portarli in aree dove ci sono minori controlli». L'altro fronte caldo è quello del Pnrr. «Il crimine organizzato si infiltra ovunque nella speranza di depredare le risorse pubbliche - aggiunge il generale - nel Pnrr ci sono circa 69 miliardi di euro in ballo e il nostro compito è vigilare perché questo denaro sia utilizzato per i giusti obiettivi».


L'INCONTRO
La tre giorni di lavori, Workshop on Environmental Crimes, si svolgerà nell'auditorium Mainardi del campus scientifico dell'Università Cà Foscari e vedrà la partecipazione di oltre 50 rappresentanti delle polizie europee ed internazionali nonché delle principali agenzie di riferimento operanti nel contrasto ai crimini ambientali. Si alterneranno in cattedra docenti dell'ateneo veneziano, magistrati, avvocati, tecnici, e si parlerà di argomenti a tutto campo, dalle tecniche di contrasto ai reati ambientali alle modalità di caratterizzazione dei siti inquinati, fino alle nuove tecnologie a disposizione per il monitoraggio delle attività criminali in materia di gestione rifiuti.


Il progetto mira a rafforzare la cooperazione transfrontaliera tra i membri Ue ed i partner non Ue, per prevenire e contrastare i gruppi criminali organizzati principalmente dediti al traffico transfrontaliero di rifiuti, grazie anche una piattaforma condivisa per impostare metodologie di indagine integrate. Gli obiettivi prefissati sono particolarmente ambiziosi e mirano ad accrescere il livello di consapevolezza in materia di traffico illecito di rifiuti e, più in generale, di criminalità ambientale, migliorare le linee guida investigative, rafforzare la cooperazione di polizia giudiziaria, promuovere indagini congiunte.

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Il Gazzettino