Travolto dalla bufera sul bonus Covid: paracadute in Europa per il consigliere regionale leghista

Riccardo Barbisan in gara per le Europee
TREVISO - Riccardo Barbisan in rampa di lancio verso Bruxelles? Sia il diretto interessato sia Toni Da Re confermano. «C'è stato un pour parler con Da Re -...

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TREVISO - Riccardo Barbisan in rampa di lancio verso Bruxelles? Sia il diretto interessato sia Toni Da Re confermano. «C'è stato un pour parler con Da Re - ammette il consigliere regionale leghista - Carte non ne ho ancora firmate però: è una prospettiva interessante, ma non sarò ovviamente io a decidere. Senza dubbio qualche esperienza l'ho maturata: dalla tesi in diritto comunitario ai 5 mesi di lavoro in commissione Unioncamere. Comunque, io resto a disposizione del partito».

Ieri, martedì 1 settembre, per Riccardo Barbisan è stato l'ultimo giorno di lavoro come consigliere regionale. Ma nel suo futuro, che fino a due giorni fa pareva vuoto, ci sarebbe addirittura Bruxelles. Un piano b non proprio disprezzabile: assistente parlamentare all'eurodeputato leghista Toni Da Re. «È un'ipotesi emersa all'interno del movimento che potrebbe rappresentare una prospettiva concreta - conferma Da Re - Barbisan, grazie alle sue competenze, potrebbe essere una figura utile anzitutto a me e poi anche al lavoro che svolgiamo in sede europea per i cittadini». Un risarcimento per il passo indietro elettorale? «No, noi non ragioniamo così. Direi piuttosto una riorganizzazione interna nella prospettiva di utilizzare le competenze dei nostri uomini». Il Pd va subito all'attacco: «Vecchie logiche di partito». 

L'ESPERIENZA
Una laurea in giurisprudenza a Udine incentrata sul diritto comunitario. E, tra il giugno e il settembre 2013, una collaborazione con Unioncamere del Veneto presso la sede di Bruxelles. «Non sono un esperto di Comunità europea, ma conosco l'ambiente e quindi in caso penso di poter dare il mio contributo». Questi i motivi che avrebbero portato la Lega a pensare di ricollocare l'ex consigliere regionale, scalzato all'ultimo dalla corsa al bis a causa dello scandalo sui bonus da 600 euro destinati alle partite Iva. Su quella bufera, Da Re si pronuncia in maniera molto netta. «Se non li avesse richiesti sarebbe stato meglio. Dopodichè vedremo tutti gli altri che sono al momento stati zitti. Scopriremo dalle dichiarazioni dei redditi a inizio 2021 quanti esponenti anche degli altri partiti hanno fatto più o meno richiesta». E, tuttavia, l'europarlamentare tiene anche a sottolineare la propria stima verso Barbisan. «Una richiesta fatta per errore, e comunque uno scivolone. Ma da questo a dare del disonesto ce ne passa eccome. Barbisan è una persona che ha dato tanto al movimento, per noi resta capace e onesto». Dopo due settimane da dimenticare, ecco il tappeto rosso verso il Parlamento europeo. «La prospettiva è questa. Ma tutte le decisioni si prenderanno dopo le elezioni. Ora la priorità è fare bene il 20 e il 21 settembre. Tutti gli altri accordi arriveranno in sede successiva» chiude Da Re. E Barbisan pare stia facendo bene il suo dovere, sostenendo il candidato vicario Christian Schiavon. 

L'OPPOSIZIONE

Il nuovo probabile ruolo di assistente parlamentare di Barbisan suscita il sarcasmo della sinistra regionale. Durissima la replica di Arturo Lorenzoni, candidato per il centrosinistra in Regione: nessuno verrà abbandonato (con i soldi dei contribuenti, però). «Come nelle più consolidate tradizioni - scrive - è arrivato il paracadute dell'incarico di assistente dell'eurodeputato leghista Da Re. Ovviamente, il costo è a carico del Parlamento Europeo e, quindi, dei cittadini». Dal Pd trevigiano Antonella Tocchetto commenta così il piano b riservato all'ex consigliere regionale: «La Lega ha tutti i meccanismi dei vecchi partiti che, nel bene e nel male, sistemano i loro uomini. Hanno imparato perfettamente da quelli della Prima Repubblica. E il caso Barbisan è un esempio perfetto. Detto questo, penso che sarebbe stato più giusto se Barbisan avesse fatto un percorso diverso, facendo l'esame di Stato e misurandosi con la vita reale. Il paracadute di partito mi fa sorridere. Hanno attuato una logica vecchissima, proprio quella che si erano ripromessi di combattere. Ma non avevo dubbi che avrebbero trovato una soluzione anche per lui».
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Il Gazzettino