«C'è un bonifico sospetto», finto bancario tenta di truffare un tabaccaio

Maria Bonaldo, presidente dei tabaccai della provincia di Venezia
VENEZIA Si è spacciato per dipendente della banca e si è offerto, al telefono, di aiutare un tabaccaio veneziano ad evitare il blocco del conto, a causa di un...

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VENEZIA Si è spacciato per dipendente della banca e si è offerto, al telefono, di aiutare un tabaccaio veneziano ad evitare il blocco del conto, a causa di un bonifico sospetto proveniente dall'estero. L'alternativa sarebbe stata quella di recarsi alla filiale e fare l'operazione di persona, quindi avrebbe risparmiato tempo. Ma il tabaccaio non ci è cascato, ha riattaccato con l'interlocutore, ha chiamato la propria banca e ha chiesto che fosse bloccata l'applicazione che consente il maneggio di denaro online per evitare l'accesso da parte di estranei. E ha presentato denuncia in Questura contro ignoti per la tentata truffa: se fosse andata a buon fine gli sarebbe costata 3500 euro. Ma a fronte di un tentativo fallito, pare che altri, invece, siano andati a segno, con modalità simili. Il tabaccaio era già partito sospettoso: alla prima telefonata del sedicente impiegato bancario aveva riagganciato senza lasciar proseguire l'interlocutore. 

Ma il truffatore non si era dato per vinto. E aveva richiamato, presentandosi con tanto di nome e cognome, facendo riferimento a un bonifico intestato al commercialista (dimostrando di conoscere anche questa persona) che sarebbe passato inspiegabilmente per l'estero. Una situazione anomala, che avrebbe richiesto la reinstallazione dell'app e la verifica di alcuni codici identificativi, oppure la chiusura del conto per motivi di sicurezza. E per un tabaccaio il fatto di avere il conto corrente bloccato significa bloccare anche gran parte dell'attività. Il truffatore ha fatto il nome anche della direttrice della filiale, in perfetto italiano e con il fare disinvolto di chi è avvezzo a queste transazioni. Il tabaccaio, aprendo l'app sul proprio cellulare, in contemporanea con il truffatore, ha dapprima abboccato, ma vedendo online proprio questo bonifico ha capito che c'era qualcosa che non andava e si è fermato in tempo. Ha chiamato la banca e ha verificato che la telefonata non era partita dalla filiale e a questo punto ha chiesto nuovi codici di accesso per l'home banking. Maria Bonaldo, presidente provinciale dei tabaccai, ricorda la raccomandazione di non fornire a nessuno i propri codici. Le truffe telematiche, infatti, sono in agguato, ad esempio con Lottomatica: un operatore si spaccia per tecnico del sistema, chiede di spegnere l'apparato e di riaccenderlo, fornisce dei codici da inserire e da quel momento spariscono dal conto migliaia di euro. 

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Il Gazzettino