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VILLORBA (TREVISO) - Un fascicolo con l'ipotesi di reato di minacce a carico di ignoti è quello su cui lavorano gli inquirenti dopo il ritrovamento mercoledì all'alba, all'ingresso del centro vaccinale di Villorba, di una bombola di gpl. «Potenzialmente pericolosa», spiega il prefetto Maria Rosaria Laganà, che ha chiesto alle forze dell'ordine massima attenzione e rigore nell'andare a fondo all'episodio che il direttore generale dell'Ulss 2 Francesco Benazzi ha bollato come «grave e intimidatorio».
LE INDAGINI
Le indagini sono affidate alla Digos, al di là delle verifiche sulla bombola stessa, è ragionevole pensare che siano le telecamere della zona a poter fornire elementi utili sui passaggi lungo via della Cartiera, la bretella Benetton, dalla quale si ha accesso all'ex Maber. A complicare le cose, la fitta nebbia della notte. Quel che è sicuro, al momento, è che non è arrivata nessuna rivendicazione. Del caso si è parlato, proprio nelle ore del ritrovamento, in Prefettura: «Ovviamente sono in corso le indagini commenta il prefetto Maria Rosaria Laganà - Certo, potrebbe esserci stato qualcuno che la bombola l'ha buttata lì per liberarsi di un rifiuto ingombrante, ma non è sicuro che sia andata così.
GESTO DI IGNOTI
D'altro canto, nessuno finora ha risposto all'invito del sindaco Francesco Soligo di farsi avanti senza timori nel caso si sia trattato di un banale abbandono di rifiuti, gesto, questo, che sarebbe quantomeno servito a escludere l'ipotesi, ben più inquietante, dell'atto dimostrativo. Il prefetto ha chiesto alle forze di polizia massima attenzione e rigore, dopo il danneggiamento dei bagni, sempre all'ex Maber, e il ritrovamento della bombola da 15 chili, preferisce non parlare di escalation, ma certamente l'attenzione è alta. «Nei centri vaccinali, così come nei centri tampone, ci sono da sempre controlli sottolinea Laganà . Sono luoghi in cui si radunano molte persone anche con tempi d'attesa lunghi, c'è l'esigenza di vigilare in maniera magari non troppo evidente, ma piuttosto discreta, per evitare che si verifichino atteggiamenti o situazioni che possano sfuggire di mano. A maggior ragione a fronte di questi colpi di codache potrebbero essere posti in essere da chi, sono delle minoranze, non vuole vaccinarsi, e vede nelle disposizioni a carico di chi non si vaccina qualcosa da attaccare o comunque da contrastare anche con azioni eclatanti. Spero conclude il prefetto - sia solo una nostra preoccupazione, e che non sia così, ma comunque abbiamo attivato dispositivi di controllo anche per queste evenienze».
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Il Gazzettino