Adria, bomba carta contro la palazzina degli immigrati. «Rivalità tra bande di stranieri»

La palazzina in via Dogana dove è esplosa una bomba carta
ADRIA - Boato nella tarda serata di venerdì sera nella frazione di Cavanella Po. Una bomba carta è esplosa davanti alla porta d’ingresso di un edificio in via...

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ADRIA - Boato nella tarda serata di venerdì sera nella frazione di Cavanella Po. Una bomba carta è esplosa davanti alla porta d’ingresso di un edificio in via Dogana. I vetri sono andati letteralmente in frantumi, sono stati evacuati i residenti ma per fortuna non ci sono stati feriti. Sul posto sono accorsi carabinieri e vigili del fuoco, poi i rilievi sono proseguiti nella mattinata di ieri. Nessun dubbio da parte degli inquirenti: si è trattato di un gesto intimidatorio e di un ordigno quasi sicuramente fabbricato in casa, con l’obiettivo di mandare un segnale a una banda rivale. È l’ennesimo episodio che si verifica a Borgo Fiorito, in un complesso residenziale tristemente noto alle cronache per le condizioni di degrado e micro-criminalità. L’esplosione ha destato forte preoccupazione tra i pochi residenti della frazione, allarmati per la questione sicurezza e dai numerosi precedenti che si sono verificati nel corso degli ultimi anni. 


 

ALLARME MICROCRIMINALITÀ
L’amministrazione comunale ha diffuso ieri una nota ufficiale sulla vicenda: «Non si registrano persone ferite in seguito al botto avvenuto nella tarda serata di venerdì in una palazzina a Cavanella Po. L’episodio ha attirato l’attenzione del vicinato, che ha allertato le forze dell’ordine. Sono giunti sul posto tempestivamente carabinieri e vigili del fuoco, hanno messo in sicurezza l’edificio e agli inquilini degli appartamenti danneggiati è stata trovata una sistemazione provvisoria, grazie alla rete tra le forze dell’ordine, amministratori e residenti. Alcune persone sono state ospitate da parenti e altre alloggiate in via provvisoria in una struttura ricettiva del territorio. Questa mattina (sabato per chi legge, ndr) proseguiranno gli accertamenti da parte degli inquirenti sulle cause dell’accaduto e saranno vagliate le entità dei danni all’edificio». All’incirca un mese fa, dei materassi erano stati bruciati all’interno di una delle palazzine e il principio d’incendio era stato prontamente spento, prima che provocasse danni. La testimonianza di una pensionata sull’esplosione: «Ero a passeggio con i miei cani e all’improvviso ho sentito un rumore fortissimo: pensavo si trattasse di un incidente». 
 

SITUAZIONE DIFFICILE 


A Cavanella abitano appena una cinquantina di residenti adriesi, il resto della popolazione è arrivato da Paesi esteri come Pakistan, Marocco, Sri Lanka, Romania e la convivenza tra gli stranieri di etnie diverse che abitano nella frazione appare sempre più difficile. Un locale nella vicina Mazzorno era stato chiuso un anno fa dopo un blitz dei carabinieri, mentre a Cavanella non ci sono più bar e ristoranti: tutti gli esercizi commerciali presenti si sono arresi e hanno abbassato per sempre le saracinesche, esasperati dal clima difficile e dagli introiti crollati. I pochi residenti italiani chiedono di aumentare i controlli sul territorio: i problemi maggiori riguarderebbero la prostituzione, lo spaccio di droga e i bracconieri ittici (provenienti, in questo caso, dall’Est Europa). Alcuni anni fa era partita una spedizione punitiva: un gruppo di rom era salito in macchina da Cavanella per raggiungere il paese di Villanova Marchesana e “attaccare” i rivali. Nel 2015, invece, era andato in scena a Borgo Fiorito un regolamento di conti tra due gruppi si erano fronteggiati armati di tubi di ferro e spranghe. I carabinieri avevano faticato e non poco a ristabilire l’ordine.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino