Giovane assiste a una gara di motocross, poi viene travolto e ucciso da un partecipante che fugge e copre le tracce: arrestato

Florian Nussbaumer, foto Facebook
BOLZANO - Un motociclista 25enne della val Sarentino si trova agli arresti domiciliari con la pesante accusa di omicidio stradale aggravato. Secondo gli inquirenti,...

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BOLZANO - Un motociclista 25enne della val Sarentino si trova agli arresti domiciliari con la pesante accusa di omicidio stradale aggravato. Secondo gli inquirenti, l'altoatesino avrebbe investito in moto sabato notte Florian Nussbaumer, un 22enne che alle 3 di notte stava camminando lungo la strada statale 137 che porta in Valdurna e si sarebbe allontanato senza prestare aiuto. Il giovane è deceduto sul posto.

In un primo momento i soccorritori avevano ipotizzato che il 22enne fosse caduto autonomamente dalla moto, anche se quest'ultima non era stata trovata nelle immediate vicinanze. Sabato sera si era svolta in zona una manifestazione di motocross e numerosi motociclisti si trovavano in val Sarentino. Florian aveva partecipato come spettatore, mentre il biker 25enne, sul quale sono ricaduti i sospetti, era un partecipante alla gara. È stato fermato ancora domenica sera, ma la notizia è trapelata solo nelle scorse ore. Il giovane nel frattempo si trova ai domiciliari e resta ancora da chiarire l'esatta dinamica dell'incidente.

Intanto sul corpo del giovane mercoledì sarà effettuata l'autopsia, ordinata dalla procura. La gara di salita lungo un ripido pendio di montagna aveva radunato molti giovani e appassionati delle due ruote. L'investimento è avvenuto a soli 300 metri dalla luogo della manifestazione.

I carabinieri, dopo aver svolto i dovuti rilievi sulla SP137, hanno rinvenuto delle tracce inconfutabili e riconducibili ad una moto da cross, recandosi tempestivamente a casa del presunto responsabile. Il motociclista, fra l'altro, aveva tentato di ritardare il lavoro degli inquirenti cercando di coprire le tracce della propria responsabilità sostituendo parte dei pezzi danneggiati, a causa del sinistro stradale con conseguenze mortali, occultandoli in una zona impervia di montagna sotto la fitta vegetazione del bosco e mostrando ai militari, nelle prime fasi delle indagini, un veicolo diverso da quello effettivamente coinvolto nell'incidente.

Il comandante provinciale dei carabinieri, nell'unirsi al cordoglio verso la famiglia della vittima, ha precisato che: «Il numero di gravi episodi come quello di Sarentino rimane molto alto, nonostante gli sforzi profusi per fare informazione e prevenzione. È fondamentale che tutti quanti, soprattutto le nuove generazioni, siano informate sui rischi, i pericoli e le gravi conseguenze del mancato rispetto delle regole stradali». Ha poi evidenziato come «le indagini in questo caso sono state rese ancor più complessa dalla assoluta assenza di videocamere nel tratto di strada interessato e dai pochissimi elementi rinvenibili sulla scena. L'apporto delle unità investigative dell'Arma, ha permesso di identificare in poche ore, il presunto responsabile dell'omicidio stradale».

Il gip, dopo l'udienza di convalida del fermo, si è espresso mercoledì 20 settembre sulla misura cautelare presentata dalla Procura, disponendo gli arresti domiciliari.

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Il Gazzettino