Bollette bollenti, arrivano i carabinieri: «Quelle due non vogliono sentir ragioni, nessuno ha staccato il gas

Bollette bollenti, arrivano i carabinieri: «Quelle due non vogliono sentir ragioni, nessuno ha staccato il gas
ADRIA - «Il mercato dell'energia purtroppo in questo momento è ingovernabile. Siamo anche noi delle vittime. Se un cliente - faccio un esempio - riceve oggi una...

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ADRIA - «Il mercato dell'energia purtroppo in questo momento è ingovernabile. Siamo anche noi delle vittime. Se un cliente - faccio un esempio - riceve oggi una fattura di 100 euro, noi quel costo l'abbiamo già sostenuto e pagato due mesi prima».


Alberto Peruzzo, amministratore delegato di Argos, è sceso direttamente ad Adria, da Padova, negli uffici di Argos connect energy di via Bettinazzi, per gestire il caso sollevato da Barbara e Susanna Giolo sui rincari delle bollette del gas. Le due sorelle hanno contestato all'azienda patavina di aver applicato costi spropositati sulle ultime bollette del gas, ben 1.100 euro, secondo loro, in soli in tre mesi, per una utenza che riguarda un appartamento di 35 metri quadrati intestata al padre ultrasettantenne.


ALTA TENSIONE

Diversa la spiegazione di Argos. «Sono vent'anni - spiega Peruzzo - che siamo sul mercato e non accettiamo che ci si attacchi in questo modo. Ci prendono di mira anche sui social. Capisco che la gente è incattivita per tutta una serie di situazioni, la pandemia, in primis, e poi gli aumenti, ma non vogliamo diventare il capo espiatorio di questa situazione. Anche giovedì le nostre addette sono state prese di mira dalle signore Giolo con intimidazioni ed insulti e ora hanno paura. Per tutelare il nostro personale siamo stati costretti a chiamare i Carabinieri. Quando i militari dell'Arma sono arrivati le due signore si sono dileguate».
Secondo Peruzzo, Argos ha fatto di tutto per venire incontro alle esigenze ed alle richieste del cliente. «Avevamo già - precisa - contemplato, con loro, cinque giorni fa, l'ipotesi che il contatore funzionasse male. Escludo una manomissione dall'esterno. Abbiamo chiesto loro di autorizzarci a chiamare Italgas, proprietaria dello strumento di misurazione, per una verifica. L'intervento sarebbe stato loro addebitato: non hanno voluto firmare il nulla osta».
«Cosa dobbiamo fare? Noi abbiamo fatto tutto il possibile e siamo pronti a farlo ancora. Le nostre porte sono aperte. Siamo pronti a venire loro incontro e a dilazionare i pagamenti. Dirò di più: non risultano pagate delle fatture ma nessuno ha staccato il gas. Le bollette riguardano poi un periodo più lungo».


INVITO ALLA CALMA

«Capisco il momento difficile - prosegue l'amministratore delegato di Argos - ma cerchiamo di rimanere con i nervi saldi. Altri gestori le avrebbero già allontanate. Se si trovano male con la nostra azienda possono sempre rivolgersi altrove. Non possono però continuare a venire qui ad istigare le persone. La situazione è già difficile per tutti. Ripeto: parliamone, troviamo un soluzione. Se ci fossero eventuali errori, siamo pronti a rimediare, ma tramite il dialogo e la correttezza». Ritiene che i prezzi del gas possano scendere? «Lo dubito fortemente anche se il picco è già stato raggiunto e il grafico si sta stabilizzando. Ma i prezzi rimarranno sempre alti».
C'è un aspetto che Peruzzo ci tiene a sottolineare: «Noi in Veneto abbiamo 60 negozi. Qui il cliente si può interfacciare con una persona fisica non con un operatore al telefono».


ATTACCHI SUI SOCIAL

In rete sembrano esserci molte proteste esacerbate contro di voi. «Ci sono degli odiatori seriali che per tornaconto personale vogliono distruggere una realtà da 150 milioni annui. In realtà abbiamo circa il 5-8 per cento mensile di richieste di chiarimento su ottomila clienti».

 

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Il Gazzettino