Bollette troppo care? La base di Aviano alza gli stipendi ai suoi militari, 200 euro in più in busta paga

La base di Aviano
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AVIANO - «I prezzi delle utenze ad Aviano stanno aumentando. Tutti i militari che risiedono in abitazioni al di fuori della base Usaf vedranno un aumento di 229 euro del proprio stipendio di settembre». Con un messaggio pubblicato attraverso i social network, la Base Usaf ha annunciato ai propri aviatori e alle loro famiglie la lieta notizia dell’incremento nel Les (Leave and earning statement) di settembre. La ragione per cui le viverne di Aviano - questo l’animale mitologico simbolo del battaglione - vedranno il proprio stipendio aumentare di oltre 200 euro è legata ai pesanti rincari nelle bollette che stanno colpendo tutta l’Italia e più in generale l’Europa. Il provvedimento è indirizzato in particolare a coloro che non abitano negli edifici all’interno dei confini della Base, bensì nelle abitazioni messe in affitto sul suolo italiano attraverso la relativa piattaforma di housing. 


LE REAZIONI


Le reazioni entusiastiche alla notizia ci sono state, ma scorrendo la sezione commenti dell’annuncio saltano più che altro all’occhio le considerazioni di stampo negativo. Sono numerosi i militari che, attraverso i propri commenti, hanno lasciato intendere di non riporre alcuna fiducia nelle compagnie energetiche italiane, accusandole più o meno velatamente di ritoccare al rialzo i propri prezzi quando si tratta dei cittadini statunitensi. Molti commenti, infatti, suonano più o meno così: «Non postate queste notizie su Facebook, altrimenti le compagnie lo scopriranno e alzeranno di nuovo i prezzi». O ancora: «Gli aumenti di gas e luce sono sempre superiori agli aumenti degli stipendi». C’è chi dice di vivere «in una casa da solo, eppure la mia bolletta ammonta a 700 euro per un mese», o ancora chi con la propria famiglia paga bollette che superano i 1.300 euro. Insomma, pare essere opinione diffusa che le compagnie riservino agli americani un trattamento svantaggioso in termini economici. 


ABITUDINI DIVERSE


C’è tuttavia un aspetto particolarmente importante che forse non tutti i cittadini statunitensi considerano: le profonde differenze nelle loro abitudini e nel loro stile di vita rispetto a quelli delle famiglie italiane. Secondo uno studio dell’Eia (U.S. Energy Information Administration) pubblicato nell’ottobre 2021, il consumo elettrico medio di una famiglia americana era di quasi 11 mila chilowatt ora, con una media di 893 al mese. Di contro, l’energia utilizzata mediamente da una famiglia italiana formata da quattro individui si attesta all’incirca su un totale di 2700 chilowatt ora all’anno. Una differenza abissale: una abitazione americana consuma più di quattro volte tanto rispetto ad una italiana. Circa un terzo (32%) del consumo delle famiglie statunitensi viene speso per gestire la temperatura degli ambienti: il 17% dell’elettricità serve infatti a tenere in funzione l’aria condizionata, mentre il 15% tiene acceso il riscaldamento nei mesi invernali. Seguono poi un 14% di energia necessario a scaldare l’acqua, un 10% per la luce, un 7% per i frigoriferi e un altro 7% per televisioni ed altri apparecchi simili. Un altro aspetto da considerare è legato all’utilizzo in Italia di apparecchi elettrici progettati per la rete americana. Negli Usa il voltaggio della corrente è infatti pari a 110 volt con una frequenza di 60 hertz, mentre in Europa si usa la corrente alternata a 220 volt con frequenza di 50 hertz. All’atto pratico, questo rende necessario l’uso di trasformatori per gli elettrodomestici americani, con un conseguente spreco di energia causato da una certa percentuale di inefficienza nei trasformatori stessi. Inoltre, storicamente il costo dell’energia negli Stati Uniti è sempre stato di gran lunga inferiore a quello europeo: altro dato che aumenta la percezione di stare pagando bollette salatissime nei militari stanziati all’estero. 

 

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Il Gazzettino