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CORTINA - Erano numerosi, una dozzina, i volontari del Bob club Cortina che ieri hanno lavorato, a Fiames, per completare la realizzazione della nuova struttura di servizio al pistino Renzo Alverà, per la spinta di bob e skeleton. «Siamo a buon punto, in questa giornata siamo riusciti a fare davvero tanto lavoro, grazie alla partecipazione di molte persone, ognuna con le sue competenze conferma Gianfranco Rezzadore, presidente dello storico sodalizio ed è bello vedere che c'è ancora questa risposta, quando c'è bisogno».
I LOCALI
La costruzione di legno comprende un ricovero per i bob e gli skeleton, nella parte posteriore. Davanti c'è la cabina per il cronometraggio. È stata realizzata anche una tettoia, per riparare atleti e mezzi, così da potersi ugualmente allenare, in caso di maltempo. «I prossimi giorni completeremo l'opera assicura Rezzadore in particolare con la posa della lamiera sul tetto. Inizialmente avevamo pensato di inaugurare oggi questa struttura, invece lo faremo sabato 16 settembre.
IL PRECEDENTE
L'attività e l'impegno del Bob club Cortina non vengono meno, malgrado la ormai lunga assenza della pista Eugenio Monti, per l'attività agonistica, chiusa dal 2008. Si utilizza invece il pistino di spinta, un impianto ormai collaudato da tempo. Il primo fu realizzato nell'estate 2005 e si cominciò a usarlo l'autunno successivo. È sorto grazie alla disponibilità e al coinvolgimento del Comune di Cortina e delle Regole d'Ampezzo. È un impianto tutto sommato semplice, un pendio dolce, che riprende le pendenze delle principali piste da bob nel mondo. È stato fatto accanto al centro sportivo comunale Antonella De Rigo, così da avere a pochi passi le piste di atletica, il campo da calcio, gli spogliatoi e i servizi, così da poter organizzare gare e allenamenti degli atleti. Su due rotaie d'acciaio viene spinto il bob, oppure lo skeleton, che corrono su apposite ruote di plastica, mentre è possibile rilevare i tempi, per analisi, confronti e graduatorie. Per ora è stato usato d'estate, ma non è esclusa la possibilità di utilizzare l'impianto anche d'inverno: le basse temperature che si registrano solitamente nella piana di Fiames potrebbero consentire di gelare naturalmente la pista di ghiaccio, senza ricorrere a impianti di refrigerazione artificiale.
L'INTERVENTO
«Abbiamo lavorato anche per la coibentazione della nuova cabina - aggiunge Rezzadore per isolarla perfettamente dall'esterno, chiudere ogni pertugio, visto che ci troviamo al limitare del bosco, così da impedire agli animali di entrare. Vogliamo inoltre creare condizioni di lavoro confortevoli, che possano consentire di utilizzare l'impianto anche nella stagione invernale, con il riscaldamento dei locali». A sei anni dalla costruzione, dopo alcuni interventi di miglioramento, frutto dell'esperienza acquisita, nel settembre 2011 la struttura fu intitolata a Renzo Alverà, storico frenatore di Eugenio Monti, in alcune delle più grandi imprese del "Rosso volante". I due vinsero la medaglia d'oro ai Mondiali di St. Moritz 1957, di Garmisch 1958, di St. Moritz 1959 e di Cortina d'Ampezzo 1960 nel bob a due. Ai VII Giochi olimpici invernali di Cortina 1956, Monti e Alverà conquistarono due medaglie d'argento, sia nel bob a due, sia nel quattro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino