Vent’anni, maturità scientifica al Liceo "Grigoletti" e un percorso universitario appena iniziato. Se poi Riccardo Dose diventerà un fisioterapista è tutto da vedere, visti...
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A farla da padrona, nel mondo di Dose, è proprio l’immagine. O, meglio, le immagini dei suoi video che tanti ragazzi, dal Friuli alla Puglia, aspettano con ansia per commentare quasi sempre in modo positivo. «Le critiche non me le risparmiano - spiega Riccardo - nemmeno gli insulti dei "leoni da tastiera". Ma ci sta. Voglio far divertire soprattutto, anche se ogni mese posto un video "serio"». Su quest’ultimo termine il re del web glissa un po’, subito pronto a fornire i numeri esatti del suo successo più epocale: «Due mesi fa ho girato la parodia di due ragazzine che insultavano un ragazzo che stava su Periscope e ho ottenuto quasi 4 milioni di visualizzazioni». Quattro milioni, una cifra davvero astronomica per un ragazzo nato a Pordenone, figlio unico, che ormai in molti riconoscono in treno o per strada . «A Pordenone mi fermano in pochi - confessa -, ma in altre città sono in tanti a farmi i complimenti e a chiedere una foto con me». E la maggior parte sono ragazze, ovviamente, con sommo piacere di Riccardo, da qualche mese "sfidanzato". Tra una sistemata al ciuffo che gli ricade sulla fronte e un’occhiata all’amico che lo accompagna, il ventenne racconta del nuovo mondo che gli si sta aprendo davanti agli occhi.
«Da gennaio sono sotto contratto con "Web star channel", agenzia di Luca Casadei che mi gestisce le serate e gli eventi in discoteca piuttosto che nei centri commerciali». Già, perchè questo ragazzo trasformista, capace di infilarsi una parrucca e di gesticolare avvicinando il volto alla telecamera, è diventato una sorta di star del web. I suoi strumenti sono tutti "Mac", dal fisso al portatile. E, strano ma vero, di cellulare ne ha uno solo. Riccardo trova le tracce dei suoi video curiosando tra i meandri della rete e quando trova qualcosa che lo attira ci lavora sopra e così nasce la parodia capace di milioni di visualizzazioni. Ma questo nuovo mondo lo obbliga a lasciare una parte del vecchio: «Finora sono riusito a gestire tante cose, ma ora dovrò lasciare il Prata calcio con il quale giocavo». L’estate di Riccardo è trascorsa tra Lignano e Jesolo con i suoi coetanei. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino