Ordinanza antismog: nessuna stretta. Cancellato il blocco per le auto Euro 4 ed Euro 5

Nessun blocco dei veicoli Euro ed Euro 5 in caso di sforamento del Pm10
TREVISO È tornata in vigore l’ordinanza antismog, che terminerà a fine marzo, con relative restrizioni alla circolazione, ma senza l’ulteriore stretta...

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TREVISO È tornata in vigore l’ordinanza antismog, che terminerà a fine marzo, con relative restrizioni alla circolazione, ma senza l’ulteriore stretta prevista per gennaio: il blocco della circolazione anche per le auto diesel Euro 4 fin dalla fascia verde. In caso di sforamento dei livelli di Pm10 e l’ingresso nella fascia d’allarme arancione, il blocco avrebbe dovuto prevedere anche i diesel Euro 5. I contraccolpi sul traffico sarebbero stati importanti. Evitare questo scatto è stata una scelta mirata perché riguarda un terzo delle auto in circolazione in città e nella Marca. L’Euro 4 comprende i veicoli immatricolati dal 2007 al 2009, l’Euro 5 arriva fino al 2014: quindi auto ancora nel pieno della loro funzionalità, in possesso di tante famiglie. Non sono modelli vecchi, ormai sempre più rari nel panorama dei mezzi in circolazione. Ma quelli più utilizzati dalla popolazione. La pandemia però ha cambiato tutte le prospettive. E da Ca’ Sugana è partita una richiesta fortissima alla Regione per allentare la presa. Alessandro Manera, assessore all’Ambiente, ha scritto una lettera che poi ha trovato l’appoggio di tutti i comuni capoluogo.

LA DIFFICOLTÀ

«La Regione - ricostruisce l’assessore - ha accolto le nostre istanze e portato il problema a livello di Bacino Padano, dove si ritrovano gli amministratori di tutte le regioni della Pianura Padana proprio per discutere di inquinamento. E, alla fine, la posizione veneta è passata: il blocco delle Euro 4, e di conseguenza delle Euro 5, è stato congelato». Manera spiega le motivazioni di una scelta che, di sicuro, non piacerà a chi si lamenta per l’eccessivo inquinamento dell’aria: «In un periodo in cui il trasporto pubblico sta subendo limitazioni fortissime per via della pandemia, non potevamo aggiungere un’altra complicazione. Impedire ad almeno un terzo delle auto diesel di girare, sarebbe stato assurdo in mancanza di un’alternativa. Abbiamo visto le immatricolazioni: Euro 4 ed Euro 5 rappresentano praticamente la maggior parte del parco circolante. Parliamo di famiglie che usano l’auto per lavoro, per portare i figli a scuola, nella vita comune. Bloccarle in questa fase sarebbe stato troppo». Arrivare a questa scelta non è stato semplice. La norma infatti prevede lo scatto di classe. Per poterlo ignorare le regioni hanno dovuto trovare una formula che le mettesse al riparo da eventuali sanzioni dell’Europa. L’ordinanza però andava comunque riproposta anche perchè, se dele nuove sanzioni sono state evitate, ce ne sono di pendenti sull’Italia per almeno 200 milioni di euro. Le regioni hanno dovuto tenere conto anche di questo: «La scelta - dice Manera - è stata quindi di mantenere l’ordinanza in vigore, così come previsto. Ma di evitare lo scatto di classi per le auto vista la pandemia in corso».

LA PRECISAZIONE

I controlli però continuano. «Non è vero poi che non vengono fatti controlli sulle auto - ribatte l’assessore - ma con i pochi mezzi in circolazione in questi mesi, le sanzioni sono state veramente rare. Poi gli agenti di polizia locale, ogni volta che fermano un mezzo per un qualsiasi motivo, controllano tutto. Se il mezzo non può circolare perché compreso tra i divieti dell’ordinanza, viene sanzionato. Esattamente come capiterebbe se venisse trovato senza revisione, per esempio».

L’ANALISI

Detto questo, Manera non cambia idea sull’efficacia del blocco delle auto come misura antismog: «Il lockdown totale di primavera ci ha già fatto vedere che fermare le auto non incide praticamente per niente. I dati parlano chiaro. I fronti su cui intervenire massicciamente sono altri, come gli impianti di riscaldamento. Ma questo è un altro discorso». 

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Il Gazzettino