Scialpinisti veneti bloccati in Tagikistan da metà febbraio, appello alla Farnesina: «Riportateli a casa»

Il gruppo di sportivi con la guida Ibrohim: Giuliana Steccanella è la prima da destra (suo profilo fb)
LONIGO - Giuliana Steccanella, notissima nella sua Lonigo e non solo per la sua passione sportiva nell'arrampicata e nelle avventure in montagna, e altri quattro amici...

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LONIGO - Giuliana Steccanella, notissima nella sua Lonigo e non solo per la sua passione sportiva nell'arrampicata e nelle avventure in montagna, e altri quattro amici veronesi sono bloccati a  Dushanbe, capitale del Tagikistan. I cinque si erano recati nel Paese asiatico, dove erano giunti dal vicino Afghanistan, per una spedizione scialpinistica, ma l'emergenza coronavirus li ha bloccati. Le autorità non permettono più loro, da settimane, di lasciare il Paese. Giuliana Steccanella, Anna Paola Perazzolo, Fabio Bullio, Giorgio Bonafini e Andrea Micheli sarebbero dovuti partire dal Tagikistan con un volo organizzato dall’ambasciata tedesca, ma l'opportunità è saltata, spiegano, perché dal governo di Dushanbe non sono giunte le autorizzazioni.


«Dovevamo essere a casa il 9 marzo, per noi la cosa comincia a diventare pesante» raccontano i cinque sportivi, che hanno rivolto su Youtube un appello alle autorità italiane perché sblocchino la situazione favorendo il loro ritorno a casa. «Pensiamo soprattutto alle nostre famiglie a casa, che hanno grossi problemi per l’epidemia di coronavirus in corso». Gli scialpinisti sono partiti, per partecipare a un progetto solidale, il 21 febbraio. «Prima di quella data non c’era stato nessun caso» aggiungono riferendosi al decesso confermato proprio quel giorno a Vo’».

A Lonigo si è mobilitato Leonardo Toto, capogruppo consiliare della Lega, che conosce bene Giuliana. «Ho preso contatto con lei - spiega Toto -. Pare che le autorità locali non consentano di uscire dallo Stato. Mi conferma che stanno bene, e sono trattati bene, ma chiaramente preoccupati da un eventuale contagio in un Paese così lontano. Dobbiamo attivarci per il rientro della nostra concittadina in Italia. Anche in questo modo, le istituzioni possono dimostrarsi vicine al cittadino nel momento della necessità. Attraverso il deputato vicentino Erik Pretto la Farnesina è stata immediatamente informata della situazione».

Il rientro dei cittadini italiani dall'estero, ricorda Toto, in seguito all'emergenza Covid-19 è una priorità per le istituzioni pubbliche. E ricorda che gli italiani che sitrovano all'estero in condizioni difficili devono registrare la loro posizione su www.dovesiamonelmondo.it , mentr eil numero dell'unità di crisi della Farnesina è +39 06 36225.



Nella foto Giuliana, seconda da destra, con i quattro compagni di viaggio e la guida tagica (agenzia Dire - www.dire.it) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino