Blitz nella notte nel vigneto dell’azienda Le Manzane: i ladri rubano 500 "barbatelle"

Le barbatelle
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SAN PIETRO DI FELETTO - E’ di 500 “barbatelle” di glera per il Conegliano Valdobbiadene Docg (ovvero “tralci” di una vite adulta piantati nel terreno) il bottino che alcuni ladri hanno portato via nella nottata scorsa a San Pietro di Feletto. Vittima del raid un terreno di circa un ettaro della nota azienda vitivinicola Le Manzane che solo stamattina, grazie alla segnalazione di un vicino, è venuta a conoscenza di quanto successo. «Per quanto riguarda il danno economico, parliamo di circa mille euro visto le che “piantine” vengono 2-3 euro ciascuna, ma poteva anche essere maggiore visto che ne avevamo appena piantate un totale di 3.500 – commentano i fratelli Anna e Marco Balbinot di Le Manzane – Il colpo è avvenuto in un nuovo terreno di proprietà, poco sotto Via Manzane. Un’area purtroppo al momento non recintata perché in manutenzione».

Secondo una prima ricostruzione fornita dai titolari dell'azienda, i ladri (o il ladro) sarebbero penetrati a piedi nella proprietà attraversando un passaggio pedonale lungo l'argine del torrente Cervano. Una zona lontana da occhi indiscreti, tanto che i malviventi hanno potuto operare indisturbati anche per via dell’assenza di telecamere di videosorveglianza. «Ovviamente, c'è grande dispiacere per quanto ci è stato portato via, ma soprattutto proviamo rammarico per aver buttato all'aria circa una settimana di lavoro - continuano i titolari - Probabilmente i ladri ci stavano seguendo sui social visto che il raid è arrivato proprio quando sono terminati i lavori di piantumazione delle barbatelle. Non sappiamo chi sia stato, anche perché nessuno ha notato nulla, ma questo non ci impedirà comunque di sporgere denuncia domani contro ignoti».

Non si tratta però di un episodio isolato nella zona. Già in passato in alcuni terreni limitrofi erano scomparse delle barbatelle, soprattutto in una vicina area di proprietà della Curia di Vittorio Veneto. Nessuno è però mai venuto a capo dei responsabili. «Domani sostituiremo in maltolto con nuove barbatelle e solo in quel momento capiremo effettivamente la portata dei danni subiti - concludono i due fratelli – Purtroppo le barbatelle sono tutte uguali, sia che siano di pinot grigio o di glera. Non hanno difatti segni riconoscibili e per questo non sarebbe nemmeno plausibile ricercarle in terreni altrui nelle vicinanze. Per evitare che i ladri tornino, però, stanotte vigileremo personalmente i nostri terreni».

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Il Gazzettino