MESTRE - I carabinieri di Mestre hanno eseguito tre provvedimenti cautelari nei confronti di altrettante cinesi, la 42enne Yang Chunhua (obbligo di dimora), la 52enne Wang Lizi...
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L’indagine, nata nel luglio 2016, è scaturita da alcuni accertamenti svolti dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre unitamente ad altre attività tutte volte a ripristinare ordine in una zona cittadina particolarmente degradata, si sono incentrate anche su un sito internet sospetto, che pubblicizzava appuntamenti su Mestre, zona Piave – San Michele, offrendo rapporti sessuali a pagamento di qualsiasi tipo con giovani donne, rendendo particolarmente facile contattare un numero di cellulare palesemente indicato.
Proprio dall’utenza infatti, i Carabinieri hanno individuato un appartamento nel centro e altri nella provincia di Padova a Piove di Sacco e anche fuori regione (Jesi e Macerata). Quello che ne è emerso nel breve periodo è qualcosa di sconcertante. All’interno delle case di appuntamento decine di giovani ragazze cinesi venivano infatti costrette ad avere rapporti sessuali a pagamento con i clienti forniti dalle loro tre aguzzine.
Semplice il gioco. Il cliente, dopo aver annotato il numero di telefono indicato nell’annuncio del sito web, contattava l’utenza e dall’altra parte rispondeva a turno, una delle tre sfruttatrici, le quali tenevano i primi contatti per verificarne l’attendibilità, concordare le modalità della prestazione, il prezzo ed eventuali richieste particolari. Il secondo step era la telefonata diretta alla squillo che di lì a poco il cliente avrebbe incontrato con la conferma dell’appartamento e del prezzo concordato. Un tariffario variegato per “tutte le tasche” con prestazioni a partire da 50 euro che giungevano anche a 500 euro per richieste particolari e clienti più facoltosi, giunti anche in aereo, cui venivano assicurate prestazioni direttamente in albergo, con possibilità di intrattenersi per la nottata anche con prestazioni ulteriori. Il tutto organizzato nei minimi dettagli.
Le case di appuntamento venivano scelte ad hoc: la principale e più frequentata è stata individuata dai carabinieri a Mestre, nel quartiere Piave, le altre a Piove di Sacco ma anche Jesi e Macerata.
Il Gazzettino