Nervesa della Battaglia. Blitz antifascista sulla vetrina che celebra Mussolini

Nervesa della Battaglia. Blitz antifascista sulla vetrina che celebra Mussolini
NERVESA DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - Blitz antifascista sulla vetrina che inneggia a Mussolini. Nella notte fra domenica e lunedì, la vetrina sulla Marosticana che, in...

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NERVESA DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - Blitz antifascista sulla vetrina che inneggia a Mussolini. Nella notte fra domenica e lunedì, la vetrina sulla Marosticana che, in corrispondenza del semaforo in centro a Nervesa, espone cimeli fascisti mostrando chiara simpatia per il ventennio, è stata tappezzata da volantini di segno diametralmente opposto. Senza arrecare alcun danno al locale, ignoti hanno appeso con lo scotch numerosi fogli A4 che, su un periodo particolarmente caldo della storia italiana, prendono chiaramente posizione. E lo fatto in diretta risposta alle immagini che popolano il negozio.


GLI SLOGAN
A cominciare da un “Umberto Lorenzoni Eros vive” che inneggia a uno dei massimi punti di riferimento dell’Anpi a livello provinciale e non solo, oltre al suo nome di “battaglia”. Si continua poi con un “ieri partigiani oggi antifascisti”, scritto a caratteri cubitali sulla porta d’ingresso del negozio. E la serie di prese di posizione continua poi, sulla vetrata, con “il fascismo non passerà” e “il fascismo non è un’opinione” e con un inequivocabile “fuori i fascisti da Nervesa”. Ma, se dovesse ancora rimanere qualche dubbio, si ricorda anche l’articolo della Costituzione che fa ben presente il fatto che “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. In un’ampia nota, con tanto di nomi e cognomi, gli autori del blitz fanno presente che molti giovani Nervesani sono stati partigiani e hanno lottato contro il fascismo. La vetrina tappezzata e diventata antifascista è stata notata fin dal primo mattino da molti nervesani, che l’hanno subito immortalata, prima che i manifesti scomparissero. Non senza aver riacceso l’attenzione su un tema caldo. «Già al primo consiglio comunale - dice Matteo Mattiuzzo, consigliere comunale di Uniti per Nervesa - abbiamo chiesto di intervenire, e non abbiamo notizie se l’amministrazione si sia mossa. Non ho visto direttamente le scritte e le immagini di stamattina, mi sono state segnalate, ma a mezzogiorno erano state già rimosse».


IL PRIMO CITTADINO


E il sindaco Mara Fontebasso non ha dubbi sulle autorità cui spetta l’intervento: «Noi come amministrazione -afferma- siamo antifascisti e su questo non ho molto da aggiungere. Per ciò che concerne quella vetrina privata e le immagini di Mussolini ritengo che se le forze dell’ordine, con cui mi sono confrontata ravvisano un reato sono loro che devono intervenire». La sensazione, insomma, è che la questione, ben lontana dall’essere risolta, abbia semplicemente vissuto un ulteriore capitolo. Destinato ad avere un seguito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino