TREVISO - A mettere la parola fine a una notte di sballi ed eccessi soprattutto alcolici sono stati i carabinieri, con il supporto della polizia locale. Alla sette di ieri...
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L’intervento dei militari della compagnia di Portogruaro si è concluso in tarda mattinata, quando gli ultimi superstiti minorenni del "festone" notturno sono stati consegnati ai genitori. Mentre la mamma di una diciassettenne trevigiana di Casale sul Sile è dovuta andare all'ospedale di San Donà per riprendersi la figlia, raccolta dai soccorritori in grave stato confusionale mezza nuda tra i campi. La ragazza infatti, notata vagare da alcuni abitanti della zona, era in preda a una sorta di delirio e alla vista del personale del Suem è fuggita andandosi a rintanare in una condotta di cemento per l’irrigazione, rifiutandosi di uscire, alternando sprazzi di lucidità a altri di allucinazione in cui ha rivelato perfino di essere stata stuprata.
È stato un vigile del fuoco a recuperarla infilandosi a sua volta nello stretto cunicolo. Trasportata al pronto soccorso, è stata sedata e tranquillizzata: la visita ginecologica cui è stata sottoposta non ha evidenziato segni di violenza e i medici hanno inviato campioni del suo sangue al Centro veleni per verificare non tanto la presenza di sostanze allucinogene, data quasi per scontata, bensì la tipologia.
Il gruppo di giovani, fra cui anche "punkabbestia" con cani al seguito, era giunto a Torre di Mosto "migrando" da Ceggia, dove sabato sera si è svolto in zona industriale, senza alcun problema di ordine pubblico, lo "Street party" organizzato a scopo benefico per raccogliere fondi per la Via di Natale: evento che ha richiamato da tutto il Triveneto circa cinquemila persone, sorprendendo innanzitutto gli stessi promotori, muniti di tutti i permessi necessari. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino