Bivacchi notturni di sbandati nei parchi, salta la chiusura. L'assessore Pesce: «Gli operatori rischiano la denuncia per sequestro di persona»

MESTRE L'ingresso di villa Querini nel degrado
MESTRE - Parchi occupati di notte dagli sbandati. È capitato già qualche volta nei giorni scorsi di vedere i cancelli d’accesso aperti, anche di notte, in...

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MESTRE - Parchi occupati di notte dagli sbandati. È capitato già qualche volta nei giorni scorsi di vedere i cancelli d’accesso aperti, anche di notte, in villa Querini e nei giardini di via Tasso. Una scena che non è piaciuta a diversi residenti: se i parchi non chiudono, diventano preda di senzatetto, spacciatori e tossicodipendenti. Quando qualcuno ha chiesto ha provato a chiedere all’operaio della cooperativa incaricata dal Comune di chiudere i cancelli il perché, la risposta è stata lapidaria: «Non ho intenzione di finire nei guai». 


Il problema è di tipo tecnico, come spiega l’assessora alla Sicurezza Elisabetta Pesce: «Purtroppo è capitato qualche volta che i parchi rimanessero aperti - spiega - il problema è che quando la cooperativa passa per la chiusura, intorno alle 20.30, si trova il parco con delle persone all’interno. Siccome non riesce a farli uscire, non può chiudere, altrimenti sarebbe sequestro di persona». E così, di fatto, il parco rischia di rimanere aperto per tutta la notte. «La procedura vorrebbe - continua - che l’operatore chiamasse la polizia locale per lo sgombero e poi, in tutta tranquillità, procedere con la chiusura dei cancelli. Il fatto è che ogni tanto gli operai non lo fanno, e così non si interviene se qualcuno non segnala. Solleciteremo la cooperativa a chiamare più spesso i vigili in casi simili». 


BIVACCHI
La questione dei bivacchi degli sbandati riguarda, sempre più spesso, varie zone della città ed è indubbiamente parallelo all’aumento, confermato anche dal sindaco Luigi Brugnaro, dei clienti degli spacciatori. Villa Querini, da qualche mese trasformata in un mini-municipio con gli uffici degli assessori aperti dal lunedì al venerdì, nei weekend si popola di gruppi di senza dimora non solo nel parco retrostante, ma anche attorno all’edificio. Alcuni sbandati erano stati immortalati mentre erano seduti per terra all’ombra, con gli abiti stesi ad asciugare sulle aiuole di fronte alla villa, dopo averli lavati nella fontana. Da tempo, poi, quest’area verde è un punto di riferimento “periferico” per gli spacciatori della città: quelli che vogliono stare più lontani dai riflettori di via Piave, di solito, si spostano qui. Basta dare un appuntamento al cliente per avere uno scambio rapido tra gli alberi. 


VIA TASSO


I giardini di via Tasso hanno lo stesso problema: più di qualche volta sono dovuti intervenire i vigili per dar manforte agli operatori perché da qualche tempo quello non è più solo il parchetto per la rivendita della merce rubata, ma è diventato un nuovo punto per il consumo (e talvolta lo spaccio) di stupefacenti: nei mesi scorsi i residenti hanno chiamato più volte le forze dell’ordine per risse, schiamazzi ed episodi legati agli stupefacenti. Ma sono diverse le aree verdi affidate alla cura della cooperativa. Le forze dell’ordine ne sono informate: due mesi fa si erano registrate cinquanta segnalazioni dei cittadini e così, i controlli interforze, avevano deciso di spostare qui il loro baricentro. In pochi giorni si erano concentrati diversi blitz ai giardini: il primo della guardia di finanza con le unità cinofile antidroga, poi vari servizi a piedi della polizia locale e due pattugliamenti con doppia volante della Polizia di Stato. 
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Il Gazzettino