Bivacchi, mozziconi a terra e schiamazzi notturni. I residenti avvertono i ragazzi: «La strada non è un posacenere»

Bivacchi, mozziconi a terra e schiamazzi notturni. I residenti avvertono i ragazzi: «La strada non è un posacenere»
PORDENONE - Per molti, quei pochi metri di strada sono quasi sconosciuti. Non ci si accorge nemmeno, camminando lungo corso Vittorio Emanuele II, dell'esistenza di vicolo...

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PORDENONE - Per molti, quei pochi metri di strada sono quasi sconosciuti. Non ci si accorge nemmeno, camminando lungo corso Vittorio Emanuele II, dell'esistenza di vicolo Chiuso. Eppure qualcuno lo sa bene e lo utilizza però in modo improprio. Per bivaccare ma anche per concedersi il tempo di una sigaretta, dimenticando poi il più comune senso civico e lasciando a terra decine di mozziconi. Così i proprietari hanno deciso in qualche modo di "mettersi in proprio", comunicando ai gruppi che utilizzano in quel modo vicolo Chiuso la loro posizione.


LA PROTESTA

Bastano pochi passi nella stretta stradina che da pochi giorni ospita il negozio temporaneo "Il Negozietto" per capire di cosa stiamo parlando. Il piccolo vicolo, infatti, è tappezzato di cartelli. E se il primo che si incontra immediatamente sulla sinistra è "normale", dal momento che invita a non appoggiare le biciclette, gli altri hanno tutto un altro tenore. Il secondo che si incontra, corredato dal nastro adesivo che lo sostiene, compare su una porta d'ingresso verde. Le parole non lasciano spazio a dubbi: «È severamente vietato - si legge - bivaccare in vicolo. Ci sono delle telecamere».
Ancora pochi metri e ne compare un altro: «Vicolo chiuso - è l'ammonimento - non è un portacenere». Chiaro riferimento alla cattiva abitudine di lasciare a terra i mozziconi di sigaretta. Sono messaggi recapitati con ogni probabilità da chi in vicolo Chiuso ci risiede e non ha più voglia di dover costantemente pulire quanto pochi maleducati lasciano a terra.


IL QUADRO

Sempre in vicolo Chiuso, poi, resistono ancora delle scritte, che in altre zone della città sono state piano piano cancellate. È accaduto ad esempio in vicolo delle Mura, un altro "gioiellino" della città che era stato preso di mira da vandali e writers. La chiusura, allora, si era resa necessaria per il trattamento antiscivolo dopo che nelle settimane precedenti sono cadute a terra alcune persone, fortunatamente senza procurarsi ferite gravi. Le cadute si erano verificate perché a causa dell'umidità il terreno era molto scivoloso e in alcuni tratti era diventato quasi impossibile attraversare. In più c'erano da fare anche dei trattamenti. E così era stata messa in campo l'esecuzione di pulizia e trattamento antiscivolo semi-permanente, come detto nel vicolo delle Mura, nel tratto che si affaccia su corso Vittorio Emanuele II al ponticello verso piazzetta Del Portello. Proprio per questo si era resa necessaria la chiusura completa del vicolo per l'utenza pedonale e ciclistica generalizzata. E il Comune ne aveva approfittato per completare anche la rimozione delle scritte.

Sporcizia, siringhe, escrementi. I residenti alzano la voce sul parco di via Reghena a Pordenone


IN FUTURO

E sempre parlando di vicoli, il Comune continua a studiare la situazione della Calle degli Andadori, che al momento si presenta in pessimo stato. Calle degli Andadori è stata definitivamente dichiarata di proprietà del Comune dopo una lunga battaglia legale terminata a fine 2023 in Cassazione. Un tempo la stradina proseguiva fino a piazza della Motta: veniva attraversata dagli ebrei per raggiungere il monte della pietà. Il Comune di Pordenone ha presentato 4 progetti strettamente legati tra loro per la rigenerazione di luoghi e servizi.

 

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Il Gazzettino