Bison e Baggio, il sistema delle false fatture come nello scandalo Mose

MESTRE - Il sistema non era certo un loro brevetto. Chiedere a Luciano Neri, il tesoriere dell'omonimo Fondo Neri da cui Piergiorgio Baita e Giovanni Mazzacurati attingevano...

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MESTRE - Il sistema non era certo un loro brevetto. Chiedere a Luciano Neri, il tesoriere dell'omonimo Fondo Neri da cui Piergiorgio Baita e Giovanni Mazzacurati attingevano per pagare le tangenti per il Mose. Un tesoretto nutrito dalle false fatture emesse dalle società cartiere che gravitavano attorno all'ex ad di Mantovani, su tutte la sanmarinese Bmc Broker di William Colombelli.

Aldo Bison e Paolo Maria Baggio, gli imprenditori finiti in carcere con l'ondata di arresti per corruzione di questa nuova inchiesta della procura di Venezia, non erano da meno. Con le dovute proporzioni, certo, perché le loro aziende non avevano bisogno della stessa pachidermica mole di liquidi per raggiungere i propri scopi.
Il sistema delle false fatturazioni, però, per quanto in scala, era lo stesso. Bison si rivolgeva a piccole società edili gestite da egiziani. Il meccanismo era semplice: simulavano la cessione di materiale da cantiere facendosi restituire in contanti poi la somma della fattura.
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Il Gazzettino