Stefano Oliviero, l'ex rugbista che con la birra al radicchio vuole vincere una nuova partita

Stefano Oliviero, l'ex rugbista che con la birra al radicchio vuole vincere una nuova partita
ROVIGO - Una birra speciale, tutta polesana. Si chiama Radiro (radicchio di Rovigo) ed è un bitter caratterizzato dall'aggiunta di quattro tipologie di radicchio, tra...

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ROVIGO - Una birra speciale, tutta polesana. Si chiama Radiro (radicchio di Rovigo) ed è un bitter caratterizzato dall'aggiunta di quattro tipologie di radicchio, tra cui il "Rosa di Lusia". È l'ultima nata in casa Vojo, marchio di birra agricolo creato da Stefano Oliviero, in collaborazione con Incao, azienda di sementi di Lusia, «perché dice il mastro birraio - credo che il Polesine sia una terra ricca di storie, sapori e risorse da sviluppare».


Oliviero, ex rugbista rossoblù, vuol vincere un'altra partrita con Treviso con la sua birra al radicchio del Polesine. Un settore di nicchia, ma che vanta alcune pregiate tipologie come il fiore rosa dell'inverno coltivato a Lusia, coltivato in "busa".


«È una birra un po' amarotica ad alta gradazione - racconta Oliviero, 39 anni, che fa parte dei Giovani di Confagricoltura Rovigo -, che lancerò nei prossimi giorni. È un prodotto totalmente local, come quelli che connotano la mia azienda, prodotta con l'orzo e il luppolo dell'azienda agricola di famiglia Il Turrione e l'aggiunta dei radicchi. Mi piace l'idea di sviluppare prodotti innovativi, con la collaborazione di aziende agricole polesane, perché solo chi sperimenta può vincere la competizione, molto alta nel settore dei birrifici artigianali». Diplomato all'istituto agrario, Oliviero vanta un passato intenso con il rugby sino alla serie alla prima squadra e ritirarsiper problemi conseguenti all'operazione al legamento crociato. Fu durante una trasferta in Inghilterra che scoprì l' universo delle birre artigianali.


L'ATTIVITÀ
«Per anni ho lavorato in un'azienda nel controllo qualità e come responsabile della produzione. La svolta è arrivata durante il lockdown, quando ho deciso di approfondire la mia passione per la birra artigianale con un corso per mastro birraio. Nel 2021 ho lanciato il marchio Vojo. Poi il salto di qualità: ho ristrutturato un magazzino e acquistato i primi macchinari per produrre la birra agricola con i miei prodotti. Il 18 ottobre 2022 è nata la pale ale Vojo Osare, così chiamata perché bisogna credere nei propri sogni se si vuole che il lavoro diventi il gioco più appassionante della vita».


Oggi il mastro birraio produce cinque birre. «L'azienda è a conduzione familiare. Al mio fianco c'è mamma Luisa, "il pilastro", oltre a mia moglie Giulia e ai miei figli Emma e Riccardo. In primavera aprirò un agriturismo: siamo già fattoria didattica, ma vogliamo partire con la ristorazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino