Bimbo morto nell'esplosione, la bomba verrà ricostruita per capire modello e datazione

PORDENONE - L'autopsia chiude gli accertamenti urgenti sulla tragedia di Vivaro. Gli artificieri dei carabinieri adesso hanno tutti gli elementi per risalire con precisione...

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PORDENONE - L'autopsia chiude gli accertamenti urgenti sulla tragedia di Vivaro. Gli artificieri dei carabinieri adesso hanno tutti gli elementi per risalire con precisione all'ordigno che ha ucciso il piccolo Gabriele Cesaratto, 10 anni, e comprendere la dinamica dell'incidente. Il sostituto procuratore Andrea Del Missier è pronto a rilasciare l'autorizzazione che consentirà alla famiglia e all'intera comunità di Vivaro di dare l'addio a un bambino che era molto amato per la sua simpatia e intraprendenza. In occasione del rito funebre sarà proclamato dal sindaco il lutto cittadino.


GLI ACCERTAMENTI
La Procura si è affidata al medico legale Lucio Bomben, che ieri si è avvalso anche della collaborazione del primario del reparto di Radiologia. Una Tac total body ha infatti permesso di procedere con una sorta di autopsia virtuale che ha permesso di individuare le lesioni riportate dalla vittima durante l'esplosione. Il bambino è stato travolto dalle schegge dell'ordigno soprattutto in testa e all'addome. Si tratta di lesioni letali, sarebbe stato impossibile salvargli la vita. Sono state esaminate anche le ferite riportate dal nonno Silvio Cesaratto, 73 anni, tuttora ricoverato in ospedale a Pordenone. I referti radiologici verranno confrontati con i rilievi effettuati dai carabinieri di Maniago, del Nucleo investigazioni scientifiche e degli stessi artificieri nella vecchia stalla trasformata in laboratorio, dove sono stati sequestrati munizionamenti inerti, probabilmente recuperati nel vicino poligono dove l'Esercito si addestra. Si cercherà di comprendere che cosa sia successo in via del Pozzo, quando un'esplosione ha squarciato il silenzio del tardo pomeriggio del 22 settembre.


LA BOMBA


Ad assistere il nonno sarà l'avvocato Paolo Dell'Agnolo, che ieri non ha nominato alcun consulente. «Ho fiducia nella Procura», ha detto il legale. Molto potrà chiarire Silvio Cesaratto quando sarà interrogato dal pm in qualità di indagato per le ipotesi di omicidio colposo e detenzione di munizionamenti bellici. I frammenti dell'ordigno esploso sarebbero compatibili con una granata. Determinante, ai fini delle indagini, sarà individuare il modello e la data della sua fabbricazione. Questo permetterà di risalire alla provenienza dell'ordigno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino