Bimbo annegato nel canale, la rabbia dei residenti: «Bastava una rete»

Bimbo annegato nel canale, la rabbia dei residenti: «Bastava una rete»
LE TESTIMONIANZE MESTRE «Quando c'è stato il primo annegamento, il quartiere Pertini nemmeno esisteva o forse c'erano quattro case». A detta dei...

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LE TESTIMONIANZE
MESTRE «Quando c'è stato il primo annegamento, il quartiere Pertini nemmeno esisteva o forse c'erano quattro case». A detta dei residenti sono almeno 35 anni che chi abita nel Rione Pertini convive (male) con quel canale. Dopo la tragica scomparsa del bimbo annegato sul canale artificiale che delimita il quartiere, se tra i residenti non manca chi, a voce bassa, attribuisce la responsabilità dell'accaduto alla negligenza di chi doveva seguire il bambino, la gran parte dei residenti punta invece il dito contro quel maledetto canale scolmatore, giudicato troppo pericoloso per l'assenza di una recinzione che «se ci fosse stata non sarebbe accaduto nulla». «Non sono certo le scalette e quei pochi cartelli di divieto di transito che possono mettere in sicurezza il canale» si lamenta un pensionato che lo attraversa ogni giorno: «Dovevano chiuderlo e basta».


 

«Qui siamo proprio sul percorso pedonale che gira attorno al Bosco osserva una signora in attesa al capolinea della circolare 31H ci vorrebbe una rete anche se è esteticamente brutta». «Ci sono già stati dei morti annegati, si sa che è pericoloso, le palizzate di legno non servono, eppure nessuno ha mai fatto niente». Al parco giochi del quartiere, dove le mamme lasciano arrampicarsi e correre liberi i bambini, c'è ancora incredulità, stupore a grande dispiacere per quanto accaduto. Qui la presenza della Casa Santa Chiara, struttura di accoglienza per le madri che hanno alle spalle una vita difficile e per i loro figli piccoli, non ha mai creato alcun tipo di problema. «E' una tragedia che sicuramente si poteva evitare, il canale è pericoloso per le persone adulte, figuriamoci per i bambini dice una mamma Qui già bisogna avere mille occhi, per questo io evito di portare là mio figlio». «Da quando abito qui il corso d'acqua è sempre stato scoperto, questo canale scolmatore è un vero disastro - si sfoga un residente perché a seconda del tempo si riempie e poi si svuota ma comunque se uno ci casca dentro è spacciato». «Non so proprio come questo bambino sia riuscito ad arrivare fino a lì da solo mentre tutti lo cercavano - osserva un pensionato che abita davanti al bosco ma in ogni caso il canale cosi com'è è pericoloso e andrebbe almeno recintato». «Purtroppo non è la prima volta che accade una tragedia simile e in passato qualcuno si è salvato per miracolo ricorda un ragazzo che abita in via Camporese - ci vorrebbe una rete di protezione che non è mai stata messa, perché qui ci sono i ragazzini che passano in bicicletta e vanno dall'altra parte del bosco»
Paolo Guidone Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino