Bimbo di 2 anni al pronto soccorso con ferita alla testa e lividi, arrestato il papà per maltrattamenti

Pronto soccorso (foto di repertorio)
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MARGHERA - Nella serata di ieri, 16 giugno,  i Carabinieri della Stazione di Marghera hanno individuato e tratto in arresto il tunisino di 33 anni, che dovrà scontare una condanna di quasi un anno e mezzo per il reato di maltrattamenti contro familiari. Sull'arrestato infatti pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Venezia - Ufficio Esecuzioni Penali -  nell'aprile scorso, per i ripetuti  maltrattamenti nei confronti del figlio minorenne e relativi all'anno 2017. Nell'ottobre  del 2017 il bambino, che all'epoca aveva poco più di 2 anni, venne trasportato presso il pronto soccorso di un vicino ospedale per una riferita caduta accidentale in casa che risultò subito sospetta ai medici viste le ecchimosi e ferite per nulla compatibili con quanto dichiarato dal genitore. Nella circostanza i sanitari richiesero un intervento delle forze dell'ordine e dopo una serie di accertamenti e attività investigative  l'uomo fu inchiodato alle proprie responsabilità, confermando un quadro fatto di violenze fisiche e uno scenario di silenziosa violenza domestica che durava da mesi.

L'uomo, già irregolare sul territorio nazionale, aveva fatto perdere le sue tracce da diversi mesi ma le indagini e informazioni raccolte dai militari della Stazione di Marghera hanno consentito di stanarlo, assicurandolo alla giustizia.   Durante la perquisizione personale l'arrestato è stato tra l'altro trovato in possesso di due dosi di sostanza stupefacente, una di cocaina e l'altra di hashish. Ha giustificato il possesso dichiarandosi assuntore abituale. La droga rinvenuta è stata posta in sequestro e l'uomo segnalato alla Prefettura di Venezia.   Ulteriori accertamenti sono in corso anche da parte dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Venezia per valutare la possibilità di emettere un provvedimento di espulsione a carico dell'arrestato vista la sua irregolarità sul territorio nazionale, da eseguire al termine dell'espiazione della pena. 

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Il Gazzettino