TREVISO - Aeroporto di Treviso, una famiglia come tante - padre, madre e due figlie, fra le quali una bambina di otto anni - sta per partire per una vacanza all'estero,...
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Perché «quella signora mi ha toccato». È quanto avrebbe detto la bimba ai genitori durante la perquisizione all'aeroporto Canova di Treviso. La frase della piccola è riportata nell'esposto-denuncia depositato dai genitori della bambina alla Procura di Treviso. Papà, mamma e due figlie si stavano recando a Parigi in vacanza - racconta il padre nell'esposto - quando nel superare i controlli all'aeroporto è risultata una "anomalia" per la più piccola della famiglia.
Hanno suonato sia il metal detector ad arco che quello portatile. Sono scattati ulteriori controlli a cui è stato dato il consenso da parte dei genitori ritenendo che si trattasse solo di frugare nelle tasche della loro figlia. È scattata - scrivono i genitori nell'esposto - un'autentica perquisizione fatta da personale estraneo alla polizia aeroportuale e per di più in pubblico davanti agli altri passeggeri in attesa d'imbarco. La piccola - prosegue l'esposto - ha trattenuto a stento le lacrime, nell'imbarazzo dei genitori, che hanno tentato inutilmente di avere spiegazioni, e dei presenti.
«Al ritorno dalla vacanza - racconta invece il padre - ho parlato con il direttore dello scalo il quale mi ha dato come unica spiegazione che quella era la prassi magnificando il comportamento dei controllori. Alla mia reazione, annunciando l'esposto e l'interessamento della vicenda di una Associazione di tutela dei minori - conclude - sono stato cacciato in malo modo dagli uffici della direzione dell' aerostazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino