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BELLUNO - Si va esaurendo la stagione degli agriturismi in quota. Le malghe di montagna si svuotano del bestiame e alcuni agriturismi nella parte alta della provincia hanno chiuso, mentre altri andranno avanti per qualche giorno e poi continuare la propria attività nei fine settimana autunnali. Nella parte bassa della provincia, specie in Valbelluna e Feltrino, inizia invece l’alta stagione per quanto riguarda questo settore, complici i numerosi appuntamenti in calendario con riferimento a sagre ed eventi enogastronomici.
Il bilancio della stagione estiva lo fa Fabrizio Pescosta, presidente della sezione agriturismi di Coldiretti Belluno: «Siamo partiti lentamente a causa delle avverse condizioni metereologiche e le basse temperature. Complessivamente non è stata una stagione da buttare, anche se siamo un po’ delusi rispetto all’estate passata dove abbiamo avuto tre mesi di bel tempo. Senz’altro ha influito l’aumento del costo del carrello della spesa, con rincari a doppia cifra, dove stiamo assistendo purtroppo a una vera speculazione sui beni di prima necessità I costi fissi sono aumentati da circa un anno, e noi per i primi mesi abbiamo cercato di mantenere i prezzi stabili, poi abbiamo dovuto necessariamente adeguarci».
L’ALTRA FACCIA
Se i costi fissi aumentano, non altrettanto si può dire degli stipendi dei lavoratori, con conseguenta minor disponibilità di spesa per le vacanze. «Stiamo notando - continua Pescosta - che la clientela non rinuncia alla vacanza, ma si trova a dover restringere il budget culinario, con conseguente calo dell’ordinazione al tavolo, accontentandosi di un primo, un secondo piatto accompagnato magari da un dolce, con una spesa media di circa 30 euro per un pasto in agriturismo, mentre gli anni precedenti magari sceglieva un menù completo con una spesa maggiore». Ma agriturismo non significa soltanto cucina e prodotti agricoli e lattiero – caseari, ma spesso a tali attività si può aggiungere il pernottamento: «Non possiamo parlare di sold out, la stagione è partita a rilento, mentre da metà luglio invece le camere erano pressoché al completo. La permanenza media del pernottamento in agriturismo è generalmente maggiore rispetto al cliente che sceglie alberghi e hotel: 5 o 6 giorni per il turismo di prossimità, e 2 o 3 per il turista estero».
LE ATTIVITÀ
«Da notare la forte crescita del turismo esperienziale, dove la clientela chiede di partecipare all’attività agreste, chiede di visitare le malghe, e credo che la nostra attività agrituristica sia quella principe in tale settore. È necessario svilupparlo e saperlo proporre affinché gli ospiti possano veramente provare emozioni.
Il Gazzettino