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VENEZIA - Collegato, legge di Stabilità e Bilancio: con tre voti in una giornata, l'ultimo nella notte, il Consiglio regionale del Veneto ha concluso la maratona contabile grazie al consueto scatto pre-natalizio. Niente di nuovo sotto la pioggia caduta su Palazzo Ferro Fini, se non fosse per il colpo di scena con cui l'assessore Francesco Calzavara ha sbloccato metà del "tesoretto" olimpico, redistribuendo 41,5 degli 85 milioni finora congelati per le garanzie di Milano Cortina 2026. Anche se forse le scintille più scoppiettanti si sono viste durante la riunione dei capigruppo di maggioranza, poco prima della pausa per la cena, con l'alta tensione tra Fratelli d'Italia e Forza Italia, partito quest'ultimo che era già ai ferri corti con la Lega al punto da ritirare l'unico emendamento presentato dai gruppi di centrodestra.
LE GRIDA
A depositarlo era stato il neo-azzurro Fabrizio Boron: 70.000 euro per il 2025 e altrettanti per il 2026 per «garantire una continuativa erogazione di servizi rivolti alle persone adulte e in età pediatrica affette da diabete mellito». Ma la richiesta non era stata concordata, perciò l'indicazione della Lega era di bocciarla, motivo per cui Fi ha preferito ritirarla e farla confluire nelle iniziative della Giunta. Anche per questo gli azzurri avrebbero voluto almeno farsi approvare una serie di ordini del giorno, invece l'iniziativa è stata vivacemente stigmatizzata da Fdi nel corso di una lite in una saletta a porte chiuse, dai cui spifferi sono però usciti gli echi di grida, finché in aula la forzista Elisa Venturini ha finito per annunciare il ritiro di 10 testi su 16.
L'APERTURA
Paradossalmente è stato molto più sereno il clima fra maggioranza e opposizione. Soprattutto dopo che l'assessore Calzavara ha anticipato al relatore leghista Luciano Sandonà e alla correlatrice dem Vanessa Camani, per poi ufficializzarlo all'assemblea legislativa, il mantenimento a garanzia dei Giochi "solo" di 43,5 milioni (sugli 85 inizialmente bloccati).
IL VOTO
Il finale della lunga seduta ha visto qualche attimo di nervosismo, tanto che il presidente Roberto Ciambetti ha lanciato una velata minaccia: «Ditemi se volete che sospenda i lavori e ci rivediamo tutti martedì prossimo...». Tanto (poco) è bastato per far rientrare le lievi intemperanze, per cui il voto è arrivato a maggioranza, per la soddisfazione dell'assessore Calzavara: «Stasera abbiamo chiuso la manovra triennale di finanza pubblica che chiude un percorso iniziato il 16 agosto. Con un bilancio di previsione che cuba complessivamente 18,2 miliardi, riusciamo a dare copertura, già dal 1° gennaio 2024, a progetti significativi che toccano diverse aree». Al termine è pervenuto pure il comunicato del governatore Luca Zaia: «Un bel risultato che consegna per il quattordicesimo anno consecutivo un bilancio tax free: il Veneto non applica dal 2010 alcun aumento dell'addizionale regionale Irpef, rispetto all'aliquota di base fissata dalla legge statale e destinata a finanziare la sanità». Scontata ma scandita la contrarietà dell'opposizione, così sintetizzata dalla dem Camani: «Questa manovra di bilancio non risponde alle esigenze di ampie fasce dei cittadini veneti. Troppi tagli e troppe rinunce hanno avuto come risultato quello di lasciare troppe persone senza protezione. È di fatto un bilancio fuori dalla realtà». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino