La Biennale d'Arte dà voce agli artisti ucraini: ecco l'installazione di ​Dana Kosmina Video

VENEZIA - Piazza Ucraina è l'installazione progettata dall’architetta Dana Kosmina allestita allo Spazio Esedra dei Giardini della Biennale. Lo scopo di questo...

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VENEZIA - Piazza Ucraina è l'installazione progettata dall’architetta Dana Kosmina allestita allo Spazio Esedra dei Giardini della Biennale. Lo scopo di questo progetto è dar voce agli artisti e alla comunità artistica dell’Ucraina e degli altri paesi per esprimere solidarietà alla popolazione ucraina all’indomani della brutale invasione da parte del governo russo e creare uno spazio che possa essere luogo di dibattito, dialogo e sostegno alla cultura ucraina.

La 59. Esposizione Internazionale d’Arte apre al pubblico da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre a Venezia, ai Giardini e all’Arsenale, intitolata "Il latte dei sogni", è a cura di Cecilia Alemani, prima donna italiana a rivestire questa posizione che si ripromette di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società. E' organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto.

La pre-apertura si sta svolgendo proprio in questi giorni, 20, 21 e 22 aprile mentre la cerimonia di premiazione e inaugurazione è per sabato 23 aprile. La mostra si snoda tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni. Sono 26 le artiste e gli artisti italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni. Tra i temi presentati all'esposizione, concepita e realizzata in un periodo di grande instabilità e incertezza, anche quelli legati all'urgenza climatica, ambientale, al rapporto esseri umani e natura, tra dimensioni tragiche e idilliache in un mondo in continua evoluzione. Tutto muta, nulla muore, tutto scorre e ogni immagine si forma nel movimento.

Al Padiglione Venezia è ospitata la mostra “Alloro”, e un viaggio che affronta il cambiamento, la metamorfosi, attraverso la natura e l’arte, che ha inizio nella psiche, in un luogo pulito, quasi asettico, perfetto e si conclude nella Terra, un percorso che si compie nel movimento. Solidarietà a tutto campo espressa dal mondo dell'arte che si schiera in maniera quasi unanime a sostegno della decisione del team del padiglione russo che si è ritirato dalla manifestazione. Gli artisti del padiglione russo non partecipano alla Biennale, una scelta coraggiosa che dimostra che l'arte sa sempre da che parte stare. L’augurio per questa edizione è che con essa ci si possa immergere nel “re-incantesimo del mondo” evocato da Cecilia Alemani. Forse un sogno, che è un altro degli elementi costitutivi di questa Biennale Arte 2022.

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Il Gazzettino