Leone d'oro alla carriera al nigeriano Demas Nwoko: «Un riconoscimento a tutta la mia carriera»

L'artista, designer e architetto di 88 anni ha ricevuto il riconoscimento dal presidente Roberto Cicutto durante la cerimonia di inaugurazione

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VENEZIA - «Dopo aver concluso gli studi in Francia nel 1961, grazie a un regista sono arrivato a Venezia come scenografo. Dopo più di 60 anni, per un curioso e bellissimo scherzo del destino, sono stato invitato a Venezia a ritirare un riconoscimento prestigioso, di cui sono estremamente onorato, che premia tutta la mia carriera. Sono davvero grato all'Italia, ringrazio il popolo italiano, e la città di Venezia in particolare, per aver dato inizio alla mia carriera, nel corso della quale ho potuto realizzare i miei sogni». Lo ha detto Demas Nwoko, 88 anni, artista, designer e architetto nigeriano, a cui questa mattina,  20 maggio, è stato consegnato il Leone d'Oro alla carriera della 18esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia dal titolo «The Laboratory of the Future» (20 maggio - 26 novembre 2023). Il premio è stato consegnato, durante la cerimonia di inaugurazione dal presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, mentre la motivazione è stata letta da Lesley Lokko, curatrice della Mostra. Il profondo desiderio di fondere e sintetizzare piuttosto che di spazzare via ha caratterizzato il lavoro di Nwoko - ha spiegato Lokko - Nwoko è stato uno dei primi creativi nigeriani dello spazio e della forma a criticare la dipendenza della Nigeria dall'Occidente per i materiali e i beni importati, oltre che per le idee, ed è sempre rimasto impegnato nell'utilizzo delle risorse locali».

Alla cerimonia a Cà Giustinian, sede della Biennale, sono intervenuti il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. È stato il ministro Sangiuliano a consegnare il Leone d'oro per la migliore Partecipazione Nazionale al Brasile, assegnato dalla giuria internazionale presieduta dall'architetto italiano Ippolito Pestellini Laparelli. Il gruppo di architetti brasiliani è stato premiato »per una mostra di ricerca e un intervento architettonico« dal titolo »Terra« che »centrano le filosofie e gli immaginari della popolazione indigena e nera verso modi di riparazione».

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Il Gazzettino