Stop a biciclette e monopattini: vengono usati dagli spacciatori per i loro traffici

Monopattini a Mestre
MESTRE - Stop a bici elettriche e monopattini in via Piave per chi non è residente. Un provvedimento drastico, quello del Comune, con ordinanza firmata dal sindaco Luigi...

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MESTRE - Stop a bici elettriche e monopattini in via Piave per chi non è residente. Un provvedimento drastico, quello del Comune, con ordinanza firmata dal sindaco Luigi Brugnaro, mirato a limitare il mercato della droga nel quartiere. Ormai l'hanno capito tutti: gli spacciatori in città si sono adeguati alle nuove tecnologie e alla mobilità sostenibile. Non tanto per una qualche sensibilità civica e ambientalista, quanto perché i tempi son cambiati anche per loro: lo spaccio stanziale, al giorno d'oggi, non è più una soluzione attuabile come lo era cinque anni fa. Molto più facile spostarsi con i monopattini elettrici: permettono di raggiungere i clienti ovunque e in poco tempo, sono silenziosi, danno la possibilità di sfruttare tutte le laterali e di attraversare rapidamente il sottopasso di via Dante, da sempre uno dei principali luoghi di incontro tra domanda e offerta. Negli ultimi tempi, inoltre, i pusher devono aver trovato anche il sistema di hackerare le bici e i monopattini a noleggio del Comune, visto che sempre più spesso si vedono proprio a bordo di questi. Comunque, resta il fatto che per la polizia locale e per il sindaco i mezzi elettrici, in questa zona, sono da considerarsi una minaccia (o quantomeno un ostacolo) alla sicurezza.

Di fatto non le usano solo qui: ormai in tutte le zone della città in cui si spaccia il mezzo di locomozione preferito è il monopattino, si tratti del parco Albanese, della Cipressina, o altre zone di Carpenedo e il centro di Mestre. Possibile che il provvedimento in futuro venga esteso a tutta la città? «È vietato - si legge nell'ordinanza - l'utilizzo dei monopattini elettrici e dei velocipedi elettrici (o a pedalata assistita' o comunque denominati) alle persone non residenti nel Comune di Venezia, non dedite a funzioni lavorative presso uffici, negozi ed attività presenti all'interno del comune di Venezia e non frequentanti scuole di ogni ordine e grado all'interno del comune di Venezia». Il problema, forse, è che questi parametri non riguardano solo gli stranieri che campano vendendo eroina e cocaina, ma anche un'altra categoria: i turisti. E non sono pochi, visto l'area ospita anche i grandi ostelli (uno in particolare, l'Anda, è praticamente di fronte alla stazione) che vivono di un turismo giovane e giovanissimo, con tantissimi ragazzi che per spostarsi, alla sera e in città, si affidano appunto a monopattini e bici elettriche.

LE STRADE


Nel dettaglio le strade interessate sono via Trento, via Podgora, via Monte Nero, via Piraghetto (compreso il parco pubblico comunale), via Fiume, via Trentin, via Monte Grappa, via Monte Cengio, via Miranese, via Carducci, via Cappuccina, via Tasso, via Aleardi, via Bembo, via Parini, via Gozzi, Strada dei Ronchi, Viale Stazione. «Quei mezzi - si legge ancora - vengono usati sia per la vendita di stupefacenti che per il trasporto e la fuga». L'ordinanza stabilisce inoltre che i divieti valgono anche nel sottopasso ciclopedonale che collega via Dante a via Rizzardi e nell'area compresa tra la stessa via Rizzardi, Piazzale Giovannacci e via Ulloa, a Marghera. Chi viola l'ordinanza, rischia il sequestro del monopattino e una multa salata.


 

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Il Gazzettino