"Sgarbo" tra bici e furgone, autista scende: picchia e insulta il ciclista in allenamento

Da il Fogliettone
ROVIGO - Spinto addosso al guard-rail e preso a pugni per strada da un uomo sceso dal furgone che gli aveva appena tagliato la strada. Vittima dell’episodio, avvenuto...

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ROVIGO - Spinto addosso al guard-rail e preso a pugni per strada da un uomo sceso dal furgone che gli aveva appena tagliato la strada. Vittima dell’episodio, avvenuto martedì, è un 34enne rodigino, operatore sanitario, atleta tesserato per una nota società podistica polesana.


«Stavo tornando a casa in bicicletta, dopo il mio giro quotidiano sulla strada provinciale 1 che costeggia il fiume Adige nella Bassa Padovana - racconta Angelo M. - Quando intorno alle 17.30,  provenendo da Lendinara all’altezza del km 4, in zona Rialto, poco dopo il ponte di Lusia, un uomo, alla guida di un furgone Fiat 220Z di colore grigio, andava a forte velocità: quella strada è diventata una pista ormai e non c’è mai nessuno che controlli, lui mi arriva da dietro e inizia a strombazzare con il clacson, facendomi sobbalzare dal sellino».

LA REAZIONE
A questo punto inizia la parte più drammatica del racconto. «Io, istintivamente, gli ho fatto un gestaccio, in quanto questo suo comportamento mi aveva messo paura, facendomi quasi perdere l’equilibrio. Il tizio, del quale ho in seguito provveduto a recuperare le generalità, mi ha sorpassato, ha frenato di colpo e ha lasciato che lo sorpassassi per poi stringermi contro il guard-rail. Solo per pura fortuna non sono caduto riverso sulla strada».
Senza via di scampo, Angelo M. si è dovuto destreggiare da una situazione che stava assumendo contorni inquietanti. «Il conducente del furgone è sceso e mi ha dato un pugno in faccia, che io ho solo parzialmente evitato - racconta il ciclista - Sono rimasto a dir poco allucinato da quanto stava avvenendo: dopo questa persona è ripartita come nulla del fatto, imprecando e offendendomi con parolacce di ogni tipo».
Il rodigino, che tra l’altro a giorni convolerà a nozze, se l’è vista davvero molto brutta, anche perchè un qualsiasi tipo di danno fisico avrebbe appunto messo a rischio il matrimonio, già rinviato lo scorso 31 maggio a causa del Covid-19.

Il luogo del fattaccio 


LA DENUNCIA

«Sono riuscito a prendere il numero di targa, ho fatto la visura Pra e sono risalito al nome. Ho quindi provveduto a presentare denuncia al comando dei carabinieri di Rovigo». Il conducente del veicolo commerciale è risultato essere un 56enne, padovano di Barbona. Nella mattinata di ieri Angelo M. si è recato al pronto soccorso, dove, dopo alcune ore di attesa, è stato sottoposto ad una Tac maxillo-facciale, ricevendo come esito sei giorni di prognosi. Una volta uscito dal pronto soccorso, il prossimo sposo è stato chiamato in caserma dai carabinieri di Rovigo, dopo che questi avevano provveduto a parlare con il conducente del furgone, reo dell’aggressione. Il rodigino, davanti alle forze dell’ordine, è stato messo in contatto in viva voce con l’uomo, autore del misfatto, spiegandogli che oltre all’aggressione l’episodio ha finito con il rovinare tutta la serata di martedì e in gran parte quella di mercoledì, che erano state già programmate da lui e la futura moglie, in vista degli ultimi preparativi del matrimonio. L’uomo è stato redarguito dagli stessi carabinieri, i quali lo hanno invitato a prestare un comportamento più consono mentre si trova al volante: ha chiesto scusa al 34enne rodigino per l’aggressione dell’altro giorno. Questi per evitare ulteriori strascichi, e dato che a breve sarà in viaggio di nozze, ha accettato le scuse da parte del 56enne, facendo ritorno a casa dopo pranzo. In pratica passando cinque ore al pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo e una mezz’ora abbondante dai carabinieri.
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Il Gazzettino