Bestemmie sulla chiesa, il Patriarca ai vandali: «Vorrei potervi incontrare»

La chiesa del Sacro Cuore a Jesolo
JESOLO - Il Patriarca di Venezia scrive una lettera aperta ai vandali e chiede loro di non nascondersi, caldeggiando anzi un incontro. All'origine dell'appello di...

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JESOLO - Il Patriarca di Venezia scrive una lettera aperta ai vandali e chiede loro di non nascondersi, caldeggiando anzi un incontro. All'origine dell'appello di monsignor Francesco Moraglia uno "scherzo" blasfemo all'ingresso della chiesa del Sacro Cuore di piazza Trento. Durante la notte di Pasqua è stato cambiato il cartello degli orari delle messe, sostituito con uno pieno di bestemmie. Ad accorgersi dell'accaduto alle 7.30 del mattino è stato il parroco don Italo Sinigaglia, che ha allertato la Polizia.




"Carissimi, il mio primo rammarico è quello di non potervi chiamare per nome perché, dopo il gesto che avete compiuto, avete scelto di fuggire. E così siete scappati anche da voi stessi; fuggiti come chi, in fondo, sa di aver sbagliato ma non trova altra via se non quella della fuga. Scappare non è mai la soluzione dei problemi. Mi piacerebbe potervi incontrare, per riuscire a capire il senso del vostro gesto. Non per dirvi che si è trattata di una bravata e… di non pensarci più. Chi si limitasse a dirvi questo vi tradirebbe, tenendovi nascosta la gravità del gesto. Vedete, si può essere ragazzi o adulti e rispettare i sentimenti di chi vive accanto a noi; in questo caso, i sentimenti e i valori di chi vede in una chiesa un luogo di pace e di amore dove si celebra la santa Eucaristia, segno della speranza per sé e per il mondo. L’altra notte avete offeso sentimenti, valori e convinzioni di persone che s’incontrano a pregare. Per i cattolici - forse alcuni di voi lo sanno - la messa ha un valore infinito eppure il vostro gesto offende anche chi non è cattolico e vi scorge violenza, volgarità e smarrimento del senso di Dio. Viene da chiedersi: quale il perché di un tale comportamento?"





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Il Gazzettino