Bertilla Casarin, 91 anni, sopravvissuta al bombardamento, rimasta a piedi dopo la cerimonia del 7 aprile: non c’erano più autobus

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TREVISO - E’ stata il simbolo dell'ultimo 7 aprile. Nel giorno dell’ottantesimo anniversario del bombardamento di Treviso, Bertilla Casarin, 91 anni, sopravvissuta da bambina alla pioggia di bombe del 1944, era in piazza di Signori accanto al sindaco Mario Conte e al ministro Carlo Nordio. Ma una volta finite le celebrazioni, cessata la musica e passate le Frecce tricolori, si è ritrovata da sola. Senza nessuno che la riaccompagnasse a casa e senza la possibilità di prendere un autobus della Mom, che in quel momento non c’erano.

IL RACCONTO

«Sono arrivata in autobus – ha spiegato domenica a chi l’ha incontrata in centro – ma adesso non ce ne sono più. E per tornare dovrei aspettare oltre 40 minuti alla fermata di piazza Duomo». Fortunatamente non è stato necessario. Casarin è stata riaccompagnata a casa, nella zona del tribunale, da Antonella Tocchetto e Cristina Meli. «L’unica nota critica della giornata è che non c’erano mezzi pubblici – spiega Tocchetto, consigliere del Pd – e ci sono state delle persone, compresa la signora Bertilla, che non avevano un mezzo per tornare a casa. Magari un po’ di autobus in più, soprattutto in certi momenti, servirebbero». Il sindaco Conte non ne era a conoscenza. E nel consiglio comunale si è scusato, senza troppi giri di parole. «Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a riaccompagnare a casa la signora Bertilla. E mi scuso veramente in prima persona per questo piccolo inconveniente. Non lo sapevo, pensavo che fosse accompagnata da qualche familiare – ha detto il primo cittadino – sarà mia cura chiamarla e scusarmi in prima persona. Effettivamente non ho fatto una bella figura se è rimasta ad attendere l’autobus per 40 minuti, quando l’autobus non passava. Sono il primo a scusarmi».

IL BILANCIO

Per il resto l’organizzazione della giornata del 7 aprile ha ricevuto solamente elogi. La piazza era piena. «Ed è un’ottima notizia – sottolinea Tocchetto – quando ci ritrovavamo in ben pochi era una ferita per tutta la città». Di seguito, l’intervento di Stefania Franceschini, consigliere della lista Conte, è stato particolarmente sentito. «E’ sorprendente come la comunità si sia unita per onorare le vittime e ricordare gli eventi tragici del passato – ha concluso – un ringraziamento va alle istituzioni, alle associazioni, agli artisti e alle realtà locali che hanno dato dimostrazione di un forte senso di collaborazione e unità nella comunità di Treviso, evidenziando l’importanza di lavorare insieme per preservare la memoria storica e trasmettere messaggi di pace e solidarietà».

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Il Gazzettino