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UDINE - Pesca dal bacino dei temi che gli sono sempre stati cari: la politica, in senso comunemente inteso, rimane quasi sempre relegata alla battuta e anche il Movimento 5 Stelle, che pure ha fondato, viene ridotto, nello spazio dello spettacolo, a qualche allusione. In un teatro Giovanni da Udine da tutto esaurito, ieri sera Beppe Grillo è tornato in Friuli dopo sette anni di assenza con lo spettacolo Fake. Neanche dirlo: il suo ingresso è stato accompagnato da un caloroso applauso.
«Vi fidate così tanto di me da applaudire adesso, prima di sapere cosa vi propongo esordisce lui - Questo è partire già col piede sbagliato. É un fake del fake, una percezione. Voi siete il popolo friulano, siete già stati profanati e lo siete ancora. Oggi, in giro ho visto una poltrona per strada e mi son chiesto: É passata la Raggi di qua?». Lo show prende il via dalla sua vita personale: l'insonnia, la gastroscopia, la malinconia. Mescola intimo e comico per partire da lontano, dalla preistoria: «L'uomo di Neanderthal era più intelligente di quello Sapiens - dice - noi lo immaginiamo come un cavernicolo, ma era biondo, con gli occhi chiari, come un friulano. Anzi, forse era un friulano». Riprende temi che bazzica da anni, Grillo: la tecnologia, la scienza, la connessione delle persone e tra oggetti. E tiene ben separati la sua carriera da comico e quella da leader, volente o nolente, di un partito politico: «É pazzesco. Tutti i partiti stanno diventando movimenti ride - e il movimento sta diventando partito. Dieci anni fa ero libero...».
Il Gazzettino