OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Nei distributori più costosi, generalmente associati ai grandi marchi internazionali, si sono toccate anche punte pari a due euro al litro. Naturalmente si parla del gasolio, il carburante al momento più “prezioso”. Per la benzina, invece, si oscilla tra un minimo di 1,7 euro al litro a un massimo sull’euro e novanta centesimi. E non ci sono grandi “scappatoie”. È l’effetto dello stop al taglio delle accise coinciso con il passaggio dal vecchio al nuovo anno. La misura non rinnovata era in capo al governo, non alla Regione. È bastato questo, però, per rivedere scene che da tempo sembravano appartenere al passato: le lunghe code verso i distributori sloveni.
L’ASSALTO
Neblo, a due passi da Vencò. Siamo tra il Collio friulano e il “gemello” sloveno. Vencò è di qua, Neblo di là. La differenza è tornata abissale. È nettamente più conveniente spostarsi - anche da Udine, al netto del costo “bruciato” per fare la strada - per fare il pieno al di là del confine. A ieri, infatti, i prezzi praticati nella Repubblica di Slovenia erano pari a circa 1,3 euro al litro per quanto riguarda la benzina e a 1,52 euro per quanto riguarda il gasolio, più costoso anche oltre la frontiera. Stessa cosa in provincia di Trieste, dove il vantaggio è ancora più apprezzabile, dal momento che generalmente all’ombra del Carso si trovano spesso prezzi più elevati rispetto a quanto accade nel resto del Friuli Venezia Giulia.
LE AZIONI
Il Friuli Venezia Giulia ha già messo in campo oltre 55 milioni di euro per calmierare in regione il prezzo dei carburanti. Le misure sono state riepilogate di recente dall’assessore Fabio Scoccimarro. Oggi però il margine tra la benzina friulana e quella slovena rischia di raggiungere anche i 40 centesimi. La prima boccata d’ossigeno potrebbe arrivare a partire dal 15 gennaio, quando la Regione sarà libera di applicare l’ulteriore sconto di 10 centesimi che riguarderà i comuni della fascia di confine. Una misura che richiedono da tempo anche i sindaci dei paesi montani più distanti dalla frontiera ma ugualmente in situazione di difficoltà. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino