Fabbrica crollata in Bangladesh Benetton risarcisce le vittime

Il crollo del Rana Plaza in Bangladesh
PONZANO - A pochi giorni di distanza dal secondo anniversario della più grande tragedia nella storia dell'industria dell'abbigliamento, l'ad di Benetton, Marco...

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PONZANO - A pochi giorni di distanza dal secondo anniversario della più grande tragedia nella storia dell'industria dell'abbigliamento, l'ad di Benetton, Marco Airoldi, ha annunciato oggi la volontà della compagnia di Treviso di risarcire con 1,1 milioni di dollari le vittime del crollo del Rana Plaza in Bangladesh.


L'annuncio di Benetton giunge in seguito alla campagna pubblica di oltre un milione di membri dell'organizzazione internazionale Avaaz, che ha spinto la compagnia ad annunciare un risarcimento dopo due anni di rifiuti.

"Il contributo di Benetton - ha spiegato Dalia Hashad, direttore delle Campagne di Avaaz - non è certamente sufficiente a risarcire la morte e le sofferenze causate dai loro vestiti, ma è solo grazie alla richiesta di oltre un milione di persone che hanno finalmente cambiato posizione e deciso di contribuire. Questo introduce un precedente per le imprese di tutto il mondo: quando dei lavoratori muoiono, non ci si può girare dall'altra parte. Benetton ha aderito al Rana Plaza Donors Trust Fund fondo creato in seguito al crollo della fabbrica, per riunire tutti i soggetti coinvolti, tra cui il governo del Bangladesh, le manifatture locali, i marchi globali e i rivenditori di abbigliamento, i sindacati locali e internazionali e le Ong per stabilire un nuovo standard globale per i risarcimenti alle vittime. Questo fondo multi-stakeholder senza precedenti è coordinato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) delle Nazioni Unite. In base a standard internazionali, il comitato di coordinamento ha effettuato un lavoro ampio e indipendente per verificare le richieste di 5mila tra sopravvissuti e familiari delle vittime per ricevere rimborsi di spese mediche e sostegno economico. È stato quindi fissato un obiettivo minimo di 30 milioni di dollari, che ancora non è stato raggiunto. Con la donazione di Benetton la cifra raccolta è salita a quota 23 milioni di dollari: mancano ancora altri 7 milioni. Con questi 1,1 milioni di dollari il contributo totale versato da Benetton alle vittime del Rana Plaza sale quindi a 1,6 mln di dollari, «più del doppio - ricorda il gruppo trevigiano - della cifra raccomandata dagli auditor indipendenti».


Benetton aveva già versato 500.000 dollari al Brac, prima della costituzione del Rana Plaza Trust Fund. Un'iniziativa, sottolinea la società in una nota, che «conferma l'impegno di Benetton per migliorare le condizioni di lavoro e lo standard di vita dei lavoratori nel settore abbigliamento, attraverso progetti di sostenibilità attivati nella catena di fornitura a livello mondiale, per mettere 'le persone al primo posto'». Benetton applicherà progressivamente ai suoi fornitori i principi specificati nell'Accord on Fire and Building Safety in Bangladesh, di cui è stato uno dei primi firmatari nel 2013. «Accogliamo con favore il rapporto di PwC e le raccomandazioni di Wrap - afferma l'Ad Marco Airoldi - e abbiamo deciso di andare oltre per dimostrare molto chiaramente quanto sia profondo il nostro impegno. Sebbene non possa esistere alcun vero risarcimento per la tragica perdita di vite umane, ci auguriamo che questo meccanismo chiaro ed efficace per il calcolo dell'indennizzo venga utilizzato più ampiamente. Per questo abbiamo voluto mettere a disposizione il report di PwC a tutti gli stakeholder». Benetton era uno dei 29 marchi collegati a società operanti nell'edificio del Rana Plaza.
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Il Gazzettino