Atlantia cambia nome, Benetton ora lancia Mundys: «Pronti a investire 10 miliardi»

Atlantia cambia nome, Benetton ora lancia Mundys
Atlantia cambia nome in Mundys e punta decisa su innovazione, sostenibilità e qualità dei servizi con l'obiettivo di diventare entro cinque anni il leader...

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Atlantia cambia nome in Mundys e punta decisa su innovazione, sostenibilità e qualità dei servizi con l'obiettivo di diventare entro cinque anni il leader mondiale nel campo delle infrastrutture, della mobilità sostenibile e integrata, un partner tecnologicamente avanzato in grado di accompagnare le persone nelle loro esperienze di viaggio. Per raggiungere questo obiettivo la famiglia Benetton e il grande alleato Blackstone mettono in campo 10 miliardi di investimenti.


«La nascita di Mundys è, da un lato, la conclusione di un anno di lavoro nel quale abbiamo portato avanti un profondo cambiamento e una forte discontinuità dei valori e del business. Dall'altro è l'avvio di un nuovo capitolo della nostra storia imprenditoriale», ha dichiarato il presidente di Edizione (primo azionista di Mundys) Alessandro Benetton, presentando ai manager e ai dipendenti il nuovo viaggio ("a new journey") del gruppo e assicurando che anche l'ultima casella vacante, quella del nuovo amministratore delegato, ha già un candidato e sarà riempita «presto». «Durante i momenti di discontinuità c'era chi pensava che questo gruppo si disgregasse, per noi invece il progetto doveva essere rilanciato», ha affermato Benetton. «Non si tratta di un vestito nuovo su un corpo vecchio, ma di sancire un piano studiato da più di un anno, basato su innovazione e discontinuità. Abbiamo voluto guardare lontano, l'idea non è rinnegare le proprie radici, semmai di sancire una nuova forma di identità. La tragedia del ponte Morandi peserà per sempre, come azionisti potevamo voltarci dall'altra parte e invece cogliamo la sfida», ha ricordato Benetton, che del gruppo presieduto da Giampiero Massolo è il vicepresidente. «Saremo una società con testa e cuore italiano che guarda con ambizione al ruolo di leadership: io, i miei cugini, le nostre aziende intendiamo avviare un nuovo capitolo della nostra storia imprenditoriale e vogliamo scriverla con i nuovi partner Blackstone», ha sottolineato il presidente di Edizione.
Mundys è il primo concessionario autostradale al mondo attraverso Abertis e Costanera con 9.400 chilometri di reti in 11 Paesi; controlla gli aeroporti di Fiumicino, Ciampino, Nizza, Cannes, Saint Tropez e offre a 7,5 milioni di clienti i servizi di Telepass, a cui si aggiungono, grazie a Yunex Traffic, piattaforme di mobilità urbana in oltre 600 città al mondo, tra cui Londra, Miami e Singapore. Nel 2021 ha realizzato 6,4 miliardi di ricavi e un ebitda di 4 miliardi, con un piano di investimenti organici nel quinquennio che supera i 10 miliardi, di cui 8 destinati ad Adr. I dipendenti sono 23mila, seimila in Italia. «Oggi un viaggiatore può partire dall'aeroporto di Fiumicino, atterrare a Nizza, viaggiare in auto da Parigi verso il nord della Francia, dirigersi verso il Regno Unito attraversando il tunnel sotto La Manica, guidare per le strade di Londra, ritornare e pagare il parcheggio con Telepass. Durante il suo viaggio, troverà un'infrastruttura o un servizio di Mundys al suo fianco», ha detto il presidente Giampiero Massolo, assicurando che il gruppo continuerà ad essere «un'azienda italiana» ma «con una visione globale».


IL PIANO


I Benetton potranno contare sul sostegno di Blackstone, con cui hanno fatto uscire dal listino di Borsa Atlantia. Il fondo Usa, che detiene il 37,8% di Mundys, «si è impegnato ad apportare ulteriore capitale» se servisse per fare acquisizioni, ha detto il numero uno in Italia, Andrea Valeri. Obiettivo condiviso dai due soci è «preservare l'integrità» del gruppo e «aumentare la leadership» non solo «finanziaria» ma anche «in termini di innovazione e sostenibilità». «Essere all'altezza delle sfide e del futuro, avere la determinazione degli innovatori», ha ripetuto Benetton, citando l'investimento negli aerotaxi urbani di Volocopter. Tra le sei controllate c'è anche Aeroporti di Roma, definita da Massolo «un'opportunità fondamentale» per l'Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino