Dimesso e morto per un infarto: indagato il medico-pensionato

Belluno. Dimesso e morto per un infarto: indagato il medico-pensionato
BELLUNO - C'è un indagato per la morte di Elvi Sandon, il 62enne di Piandelmonte, che domenica mattina è stato stroncato da un infarto a casa, nemmeno un'ora...

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BELLUNO - C'è un indagato per la morte di Elvi Sandon, il 62enne di Piandelmonte, che domenica mattina è stato stroncato da un infarto a casa, nemmeno un'ora dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso. Il medico del reperto che era in servizio quella notte al San Martino è stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Simone Marcon, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Si tratta di un gettonista, un pensionato 70enne che era stato richiamato dall'Usl vista l'emergenza di camici bianchi. Era solo quella notte, come è solo ogni notte l'unico medico di guardia al pronto soccorso che prende le consegne dai tre medici che sono in servizio fino alle 20. Lui e tre infermieri, impegnati anche nelle uscite in ambulanza per le emergenze. Infatti quella mattina la stessa infermiera, vista poco prima al pronto soccorso, intorno alle 7 è intervenuta anche nell'abitazione di Sandon, quando la moglie ha chiamato il 118.

L'AUTOPSIALa slama del 62enne si trova all'obitorio di Belluno da domenica. Sabato prossimo, il sostituto procuratore conferirà l'incarico per effettuare l'autopsia sul corpo del 62enne all'anatomopatologo Antonello Cirnelli di Portogruaro. Si tratta di accertare le cause della morte e soprattutto se quel decesso poteva essere evitato con delle cure tempestive al pronto soccorso. 
LE CUREElvi era un paziente noto all'ospedale di Belluno, inserito in banca dati per i problemi cardiaci che aveva da oltre 10 anni. Si era rivolto al pronto soccorso del San Martino alle 4 di domenica notte. Lamentava un dolore alla scapola sinistra che si irradiava nella parte anteriore. Aveva spiegato al medico di aver lavorato nella giornata precedente e nella visita sembrava che avesse un muscolo gonfio. Forse per questo il dottore ha ritenuto di non procedere a un elettrocardiogramma. Dopo una visita durata 8 minuti ha dimesso il paziente dicendogli di prendere degli antidolorifici e è stato rimandato a casa. Arrivato nella sua abitazione, accompagnato dalla moglie Francesca, il tempo di prendere un caffè e stendersi sul divano e è spirato tra le braccia della compagna di una vita.

IL CASOSi tratta dell'ennesima morte sospetta avvenuta al pronto soccorso del San Martino, sempre di notte. Quando l'organico passa da 3 medici a uno solo. Forse non è solo una coincidenza.
Olivia Bonetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino