ALANO DI PIAVE - Gli era stata sequestrata la casa per l’Iva non versata, ma dopo 8 anni e un’odissea giudiziaria è arrivato il dissequestro. È salva...
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In primo grado il 70enne, che era recidivo, viene condannato a 1 anno di reclusione e il giudice del Tribunale di Belluno ordina la confisca della casa di Alano, che era sotto sequestro preventivo. Era il 17 gennaio 2014, ma il 70enne, fortunatamente può restare nella sua abitazione fino alla sentenza definitiva. In Appello non va meglio: il 2 aprile 2015 viene confermata la sentenza di primo grado. «Era in possesso dell’Iva corrisposta dagli acquirenti e era suo obbligo versarla all’Erario», sentenzia il giudice. Si affida all’avvocato Paolo Serrangeli che con il collega Mazzoccoli arrivano in Cassazione. A febbraio il lieto fine: la Suprema Corte annulla la condanna perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Il Tribunale di Belluno dispone il dissequestro della casa dell’ex imprenditore: è salvo. È l’effetto della riforma dei reati tributari che è entrata in vigore a ottobre 2015 e che ha depenalizzato l’omesso versamento di Iva al di sotto dei 250mila euro. Ma la battaglia del 70enne non è terminata. Ha in corso in tribunale a Treviso una causa civile contro Luxottica che, secondo Emmepi che aveva aperto uno stabilimento a Pederobba (Tv), avrebbe abusato della propria posizione contrattuale dominante nel rapporto di subfornitura industriale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino