Sui progetti di rigenerazione urbana c’è aria di beffa. Soffia da Roma con il decreto Milleproroghe e l’emendamento che sposta in avanti, dal 2018 al...
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LO SFOGO
Anche altri sindaci dell’Anci sono in rivolta. E, ieri, Massaro ha avuto il telefono caldo per tutto il giorno. «È una situazione gravissima quella che si verrebbe a creare col congelamento di 140 milioni al Piano Periferie per due anni. Ho scritto a tutti i parlamentari bellunesi perché si cancelli questa decisione». Jacopo Massaro attacca duramente l’emendamento al Decreto Milleproroghe che, per consentire lo sblocco degli avanzi di amministrazione, “stoppa” i lavori di rigenerazione urbana in oltre 100 capoluoghi italiani.
I NUMERI
Il finanziamento statale, per il Comune di Belluno, ammonta a 18 milioni di euro (2,1 miliardi a livello nazionale). A questi, vanno aggiunte ulteriori risorse, pubbliche e private, per 17 milioni (1,7 miliardi in tutta Italia). «Parliamo di 35 milioni di euro per Belluno e 3,8 miliardi di euro in Italia, quasi mezzo punto percentuale di Pil - commenta Massaro – Gli avanzi di amministrazione che si andrebbero a sbloccare, per Belluno parliamo di circa 10 milioni di euro, sono decisamente inferiori sia al valore movimentato dalla rigenerazione che alle sole risorse statali trasferite». I Comuni, poi, hanno destinato gran parte dello spazio di patto del 2018 (Belluno lo ha occupato interamente per 700mila euro) al cofinanziamento della rigenerazione. Non è neppure possibile “stornare” su altra opera utile, puntando magari a rimettere in sesto l’Auditorium. «Sarebbe impossibile -dice il sindaco -: non si sono i tempi tecnici». Qualche vantaggio ci sarà pure a livello nazionale: «Probabilmente il Pil,potrebbe salire dello 0,4. Ma a che prezzo!».«Far slittare i lavori al 2020 - dice Massaro - porterebbe alla rinuncia da parte di molti partner privati, e alla conseguente perdita di lavoro per le imprese».
LA PROROGA
Sono due i progetti esecutivi mancanti: riguardano la Mediateca delle Dolomiti a Palazzo Crepadona e l’ex Chiesa dei Gesuiti.«Per dire quale sia il disordine organizzativo e la confusione che regnano a Roma: ci è appena arrivata la notizia che ci è stata concessa la proroga al 15 settembre». Massaro è deciso a non mollare:«Non è detta l’ultima parola. Perché con i colleghi dell’Anci ci stiamo muovendo. Ho parlato anche con i parlamentari bellunesi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino